Sposi


È  una proposta di spiritualità sponsale, un’opportunità per regalarsi un tempo finalmente senza affanni e ritrovare la sorgente della propria storia, riparendo con rinnovata energia.

Ai corsi possono partecipare anche i figli (indicativamente da 0 a 13 anni), per i quali è previsto un servizio di animazione in base alle fasce di età.

Contagiati dall’entusiasmo trasmesso da chi aveva già provato questa esperienza, io, mia moglie e nostra figlia di 8 anni abbiamo deciso di partecipare agli esercizi. Condividiamo anche noi con entusiasmo alcune impressioni dopo questa bellissima esperienza…

È davvero raro e prezioso ritrovare nella nostra vita pressata da impegni di lavoro e di famiglia, un tempo sospeso e prolungato di ascolto, di meditazione e condivisione come quello vissuto a Cavallino. Momenti di intensa partecipazione comunitaria sono stati vissuti anche da tutti i bambini e ragazzi presenti che hanno incontrato nuovi amici e condiviso con loro giochi e giornate sotto l’occhio attento e la guida degli animatori. Gli esercizi aiutano a ritrovare una rinnovata dimensione interiore e al tempo stesso pienamente in continuità con la vita quotidiana. Gli affanni restano ma in una prospettiva differente e più leggera. Io che partecipavo per la prima volta ho provato soprattutto lo stupore di (ri)scoprire che la dimensione spirituale è assolutamente inscindibile dalla quotidianità della vita e dall’impegno personale (Daniele).

Ero già da giorni curiosa di quello che sarebbe stato. Avevo già sentito parlare degli esercizi come una bella esperienza e mi chiedevo perciò con un leggero sorriso che cosa sarebbe successo in quel di Cavallino. Non ho aspettato tanto per capirlo. Cinque minuti dopo aver poggiato le valigie, nel primo saluto in chiesa risuonavano le seguenti parole: “Siamo tutti fratelli! Siamo TUTTI DIVERSI E UGUALMENTE FIGLI di un unico Padre creatore del mondo e di tutti gli uomini. Dio Padre parla direttamente a ciascuno di noi e siccome siamo diversi, Dio Padre ci parla in maniera diversa”. Ed io, nella mia diversità, mi sono sentita subito bene: non rifiutata ma accolta, non giudicata ma accettata, non ostacolata ma presa per mano e poi coccolata e consolata.
Mentre ci venivano spiegate le Sacre Scritture io rivedevo la storia di noi tutti e anche la mia storia. Avevo paura. Paura di poter ascoltare parole dissonanti da quel bello che stavo scoprendo e di essere nuovamente delusa. Ma questo non è mai successo, mai un fastidio, un graffio, mai una delusione. Più le Parole proseguivano, più il mio cuore si apriva. Una magia. Amore genera Amore. Le mie ferite sono state curate (Michela).