8 gennaio Si commosse per loro

Si commosse per loro: erano come pecore senza pastore (Mc 6,34-44)

 34 Sceso dalla barca, egli [Gesù] vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: “Il luogo è deserto ed è ormai tardi; 36 congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare”. 37Ma egli rispose loro: “Voi stessi date loro da mangiare”.
Gli dissero: “Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?”. 38 Ma egli disse loro: “Quanti pani avete? Andate a vedere”. Si informarono e dissero: “Cinque, e due pesci”. 39 E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. 40 E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. 41 Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. 42 Tutti mangiarono a sazietà, 43 e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. 44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.

 

Leggiamo il testo

Il testo presenta la prima moltiplicazione dei pani di Gesù nel vangelo di Marco. Il racconto si sviluppa in tre parti precedute da un’introduzione.

L’introduzione (v 34) offre la chiave di lettura dell’episodio e descrive la reazione di Gesù di fronte alla “molta folla” che lo accoglie allo sbarco. L’evangelista segnala la commozione di Gesù («si commosse per loro»), motivata dallo stato di abbandono in cui versa la folla («come pecore senza pastore») e il suo impegno a porre rimedio alla situazione («si mise a insegnare loro molte cose»).

La prima parte del racconto (vv 35-38) presenta la situazione di precarietà: l’ora tarda, il luogo solitario, la tanta gente e il cibo insufficiente. La seconda parte (vv 39-41) descrive l’azione di Gesù, che si avvale della collaborazione dei discepoli per ordinare la folla e per la distribuzione del cibo. Il gesto di Gesù è illustrato con i quattro verbi dell’istituzione eucaristica (cfr Mc 14,22) che descrivono  la sua azione sui pani, mentre i pesci restano in secondo piano: «Presi i cinque pani…li benedisse e li spezzò e li dava ai discepoli» (v 41). La terza parte (vv 42-44) evidenzia la sovrabbondanza, in contrasto con la precarietà della prima parte; tutti (cinquemila uomini) mangiano, si sfamano e vengono raccolte dodici ceste di pane avanzato.

 

Meditiamo la Parola

Gesù è il pastore che non si disinteressa degli uomini che ai suoi occhi appaiono sempre più come pecore smarrite, abbandonate. S’appassiona a loro e s’impegna a porre rimedio al loro stato di abbandono con la sua parola autorevole, capace di guidare, di offrire criteri e indicare percorsi. Gesù è l’unico ad offrire un “pane” che sfama tutti; anzi la sua offerta è abbondante, supera la mia “fame”. Gli altri “pastori”, che in ogni modo cercano di prendersi cura degli uomini, hanno a disposizione solo “duecento denari”, insufficienti per “sfamarli”. Gesù è il pastore, grazie al quale “nulla manca alla mia attesa”, perché «su pascoli erbosi mi fa riposare» e «mi prepara una mensa», così che «grazia e felicità mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita» (Sal 22).

 

Preghiamo con la Parola

Signore, il male che colpisce la mia vita, la vita degli uomini e delle donne di ogni tempo, ferisce il tuo cuore di pastore buono. Tu non accetti che i figli di Dio manchino del pane necessario, che siano afflitti dal male, segnati dalla sofferenza, smarriti nella vita. Per questo offri loro la tua parola che consola, incoraggia e accompagna; per questo li raccogli intorno a te, offri loro un pane abbondante, che sfama tutti. Resta con noi, Signore, raccoglici attorno a te dai nostri smarrimenti e dalle nostre dispersioni, non lasciarci mancare il pane della tua parola e del tuo amore, perché non abbiamo a venir meno nel cammino della vita, che spesso attraversa luoghi deserti e desolati. Amen

 

Viviamo la Parola

Nei momenti di maggior smarrimento e dispersione del mio cammino di credente mi porrò in ascolto della parola del Signore e riceverò dal Signore il pane dell’Eucaristia.

SCARICA IL TESTO 8 gennaio