Venezia rinnova l’antico voto e rivive la festa del Redentore. Domenica 19 luglio, alle ore 19.00, la messa solenne alla Giudecca con il Patriarca Moraglia

 

Patriarcato di Venezia

 

Ufficio stampa

 
 

          Venezia, 16 luglio 2014

 
 

Venezia rinnova l’antico voto e rivive la festa del Redentore.

 

Domenica 19 luglio, alle ore 19.00, la messa solenne alla Giudecca con il Patriarca Moraglia

 

 
 

·        Sabato 18 luglio, alle ore 19.00, l’apertura del ponte votivo che attraversa il canale della Giudecca alla presenza delle autorità cittadine

 

·        Domenica 19, alle ore 19.00, la messa solenne con l’omelia del Patriarca

 

·        Il programma delle celebrazioni e le origini della festa del Redentore

 
 
Come succede ogni anno all’altezza della terza domenica di questo mese si rinnova a Venezia, nelle giornate di sabato 18 e domenica 19 luglio, la festa religiosa e civile del Redentore che risulta sempre di grande risonanza popolare, oltreché molto sentita e attesa: da quasi quattro secoli e mezzo, in tale circostanza migliaia di fedeli attraversano il canale della Giudecca in pellegrinaggio per sciogliere l’antico voto che risale al XVI secolo quando la città lagunare fu colpita da una terribile peste (1575 -1577, v. nota storica in calce).
 
Il programma della festa prevede, secondo la tradizione, alla sera di sabato 18 luglioalle ore 19.00 e alla presenza del Patriarca mons. Francesco Moraglia, del sindaco e delle autorità cittadine – l’apertura e l’inaugurazione ufficiale del ponte votivo che, attraverso il canale della Giudecca, conduce direttamente al Tempio del Redentore.
 
Domenica 19 luglio – con inizio alle ore 19.00, nella basilica veneziana intitolata al SS. Redentore – si terrà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Patriarca alla presenza delle congregazioni del clero, dei parroci e delle autorità cittadine; al termine ci sarà la processione eucaristica e la benedizione alla città dall’esterno del tempio.
 
 
 

Il calendario completo delle celebrazioni

  • Sabato 18 luglio – alle ore 19.00 e alla presenza del Patriarca, del Sindaco e delle autorità cittadine – sarà aperto e inaugurato ufficialmente il ponte votivo che, attraversando il canale della Giudecca, condurrà direttamente al Tempio del Redentore dove subito dopo, alle ore 19.30, sarà celebrata l’Eucaristia. Un’altra messa è prevista anche alle ore 24.30, immediatamente dopo i fuochi d’artificio.
  • Domenica 19 luglio le messe nella basilica del Redentore saranno celebrate nei seguenti orari: 8.00 – 9.00 – 10.00 – 11.00 – 12.00 – 16.30 – 17.30. Alle ore 19.00 si svolgerà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia con la partecipazione del Capitolo metropolitano, delle Congregazioni del clero, della Comunità cappuccina, dei parroci e delle autorità cittadine; a seguire vi sarà la processione eucaristica fino all’esterno della chiesa e la benedizione della città.
·         Nei vicini locali del patronato parrocchiale del Redentore, per l’occasione, è allestita la tradizionale pesca di beneficenza il cui ricavato sarà destinato alle missioni.
·         Viene inaugurata venerdì e rimarrà visitabile fino a domenica, al termine della festa del Redentore, la mostra sull’antica farmacia dei frati Cappuccini del convento del Redentore. La mostra, allestita nel coro dei fratelli laici – i religiosi non sacerdoti – riprende quella dell’anno scorso, con alcuni elementi ulteriori di novità. Vengono esposti le spezie e i medicamenti, gli attrezzi e i libri di farmacia usati dai frati per curare i loro confratelli e tutti i bisognosi. Nel convento la farmacia ha una storia secolare: una scuola di infermeria era già attiva nel 1650; fu la prima in Venezia. E in mostra sono proposti anche esempi di quelle piante aromatiche, chiamate “semplici” – dal latino medievale “medicina simplex” – che venivano coltivate nell’orto dei frati e poi miscelate per preparare i medicamenti.
 
 

Le origini della festa

  • Nel triennio 1575 – 1577 la Serenissima fu scossa dal flagello della peste. Favorito dall’altissima concentrazione di abitanti, il morbo serpeggiò a lungo e causò moltissime vittime: quasi 50.000, più di un terzo della popolazione. Il Senato, il 4 settembre 1576, deliberò che il Doge dovesse pronunciare il voto di erigere una chiesa dedicata al Redentore, affinché intercedesse per far finire la pestilenza. Ogni anno la città avrebbe reso onore alla basilica, nel giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio. Il 13 luglio 1577 la pestilenza fu dichiarata definitivamente debellata e si decise di festeggiare la liberazione dalla peste la terza domenica del mese di luglio, con una celebrazione religiosa e una festa popolare.
 
 
Info: tel. 041974298;  email:  ufficiostampa@patriarcatovenezia.it .

 

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