Patriarcato di Venezia
Ufficio stampa
Venezia, 17 luglio 2015
Tornado in Riviera del Brenta: Moraglia scrive a Renzi
Il Patriarca al Presidente del Consiglio: “Le popolazioni della Riviera non possono essere dimenticate o tradite. Importante intervenire subito e al meglio. Ognuno compia fino in fondo la sua parte; è in gioco la fiducia dei cittadini nella politica ai suoi vari livelli”
Come aveva già preannunciato e promesso mercoledì scorso, durante la sua visita ai luoghi della Diocesi particolarmente colpiti e danneggiati dal tornado dell’8 luglio 2015, in queste ore il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi sulla delicata situazione di alcuni tratti della Riviera della Brenta.
“Anche a distanza di una settimana dal disastroso evento atmosferico – scrive -, la scena che si è presentata ai nostri occhi risulta tuttora sorprendente e tremenda per gli evidenti segni di violenza e distruzione che persone, case, imprese, esercizi commerciali e campi hanno dovuto subire. Ho potuto avvicinare direttamente molte persone e famiglie che lì abitano o lavorano. Mi hanno testimoniato tutta la durezza e sofferenza del momento presente ma anche la tenace volontà di rialzarsi e riprendere subito il cammino, nonostante i gravi danni subiti. E mi hanno confermato anche la sorprendente e diffusa catena di solidarietà che – grazie all’intervento di tanti volontari, soprattutto giovani – si è subito mossa nella dolorosa circostanza. Passato, però, il momento del primo soccorso, ci si appresta ora a vivere la fase più delicata e, per tanti aspetti, difficile”.
Mons. Moraglia, poi, continua: “Vi sono molte ferite da rimarginare. Vi sono tetti, pareti e arredi di case da risistemare o ricostituire interamente, dopo che quanto vi era in precedenza (spesso costruito con il sacrificio di una vita) è ormai andato distrutto o disperso. Vi sono esercizi commerciali e imprese da riattivare pienamente, perché il lavoro di tutti possa riprendere e riaccendersi. Per far questo non vi è solo necessità di risorse economiche – pur indispensabili e da stanziare per un adeguato e pronto risarcimento dei danni – ma anche di tutti gli strumenti di carattere amministrativo, tecnico, giuridico, fiscale ecc. che possano assicurare e garantire un aiuto concreto e tempi certi per la “ripartenza” immediata di questo territorio”.
Il Patriarca sottolinea quindi che “la straordinaria forza di volontà e la passione per il lavoro e la propria terra, l’umile tenacia e la caparbietà delle popolazioni della Riviera non possono quindi essere dimenticate e tradite né, tantomeno e… peggio!, esser motivo di possibili ritardi o trascuratezze in tal senso. E’ importante intervenire subito e al meglio. E’ necessario che ogni livello istituzionale e d’autorità compia fino in fondo, con puntualità, la sua parte. E’ questa la domanda unanime che ho raccolto dalla gente, dai parroci e dagli amministratori locali che ho incontrato. E’ qui in gioco la fiducia dei cittadini nella politica ai suoi vari livelli, sia nazionale che locale”. E qui cita anche, a titolo di esempio, il caso di una signora incontrata a Porto Menai (Mira) e che, potendo contare solo su una pensione di 750 euro al mese, si trova ora a dover rifare il tetto della casa in cui abita.
Il Patriarca, infine, conclude: “Per tale motivo, come Vescovo che si fa “voce” del popolo che gli è affidato e ne avverte tutta la responsabilità, mi permetto di sottoporre, con forza, alla Sua attenzione la difficile situazione delle persone, delle famiglie, delle realtà imprenditoriali, agricole e commerciali di quest’area. E Le chiedo, nel contempo, di adoperarsi per rendere più concreto, sollecito e agevole possibile – secondo le forme e le misure che il Governo da Lei presieduto vorrà mettere in atto – il cammino di ricostruzione, rinascita e riscossa della gente della Riviera, con un particolare riguardo nei confronti di chi ha meno risorse e disponibilità da mettere in campo. Sono sin d’ora disponibile ad incontrarLa per approfondire, con Lei, le ragioni di questa mia lettera che intende raccogliere, con umiltà e ferma decisione, quanto è nel cuore di tante persone e anche delle stesse autorità locali e dei parroci della Riviera, di cui ho visto l’impegno e l’apprezzamento da parte della gente”.
Lettere distinte, ma dai contenuti analoghi, sono state inoltre contemporaneamente indirizzate da mons. Moraglia al Ministro dell’Interno Angelino Alfano e al Sottosegretario di Stato all’Economia Pierpaolo Baretta.