“Scatena il cuore”: 1000 giovani con il Patriarca Moraglia domenica 10 maggio a Jesolo

Patriarcato di Venezia
Ufficio stampa
Venezia, 8 maggio 2015
 
“Scatena il cuore”: 1000 giovani con il Patriarca Moraglia domenica 10 maggio a Jesolo
 
Un migliaio di giovani – provenienti dalle varie zone del Patriarcato di Venezia – parteciperà domenica 10 maggio, al Pala Arrex di Jesolo Lido, all’edizione 2015 della Festa diocesana dei Giovani. Vi prenderà parte, per l’intera giornata, anche il Patriarca Francesco Moraglia. 
L’accoglienza e l’animazione, nella struttura in Piazza Brescia, partiranno dalle ore 9.00 con la band dei Dots and Friends – già conosciuta alle precedenti edizioni delle feste dei giovani e dei ragazzi – impegnata a far entrare nel clima e nel tema della festa scandita dallo slogan “Scatena il cuore” svolto attraverso un “racconto” messo in scena, all’inizio e alla fine della giornata, da un gruppo di sei attori che da mesi si stanno preparando per tale performance.
Tra gli ospiti della giornata vi sarà suor Anna Nobili. Era una ballerina professionista, di casa in televisione e nei locali come cubista, fino alla radicale conversione, a cui ha fatto seguito la consacrazione. Ora la danza e lo spettacolo – attraverso la scuola Holy dance – sono diventati per lei strumenti di evangelizzazione.
Alle 11.45 verrà celebrata la S. Messa, cuore della giornata, presieduta dal Patriarca Francesco e concelebrata dai sacerdoti presenti e animata dal coro diocesano. Il pomeriggio della festa permetterà la visita ai 25 stand allestiti per l’occasione al Pala Arrex, tra cui anche quello del Seminario diocesano e quello – particolarissimo – che ospiterà la cappellina del Santissimo e a fianco della quale sarà possibile anche confessarsi. Riprenderà quindi l’animazione, per tutti i giovani presenti, mentre le conclusioni e i saluti sono fissati intorno alle 16.45.
«Vorremmo che la Festa dei Giovani – spiegano il diacono Pierpaolo Dal Corso e suor Antonella Reginato della Pastorale giovanile diocesana – fosse un’occasione per fare luce sul nostro modo di amare, di voler bene. La nostra affettività risente di molte cose che ci segnano nel cammino: la nostra infanzia, le ferite ricevute, il nostro rapporto con i genitori, con gli amici, l’ambiente in cui viviamo. Tutto questo può condizionare in positivo o, purtroppo, in negativo il nostro “cuore” ponendogli delle “catene”, quali la possessività, l’incapacità di donare gratuitamente, il mendicare approvazione e consenso, un certo disordine nel vivere la sessualità, la strumentalizzazione del corpo, l’invidia nelle relazioni, la sottomissione, la separazione tra il mondo degli affetti e la fede. Ecco il punto cruciale: togliendo Dio dal nostro cuore, siamo incapaci di voler bene. Da qui nasce la necessità di togliere dal cuore le catene che lo bloccano, di s-catenarlo. Come? Facendo entrare Gesù Cristo, l’unico che può insegnarci ad amare in modo vero e gratuito».
 
Info: tel. 041974298 – email:  ufficiostampa@patriarcatovenezia.it .

 

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