Note e precisazioni sul protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e le Diocesi del Veneto per la disciplina del servizio di assistenza religiosa negli ospedali

Conferenza Episcopale Triveneta

Ufficio stampa

Venezia, martedì 1 dicembre 2009

 

Comunicato stampa

 

Note e precisazioni sul protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e le Diocesi del Veneto per la disciplina del servizio di assistenza religiosa cattolica negli enti sanitari ed assistenziali pubblici e privati accreditati

 

In merito ad alcuni servizi di stampa e televisione pubblicati in questi giorni sul ‘Protocollo d’intesa tra la Regione Veneto e le Diocesi della Provincia Ecclesiastica Veneta per la disciplina del servizio di assistenza religiosa cattolica negli enti sanitari ed assistenziali pubblici e privati accreditati’, approvato dalla Giunta regionale lo scorso 24 novembre, che risponde all’esigenza di garantire il diritto del malato ad una cura ‘integrale’ della sua persona, si precisa quanto segue:

 

Si è erroneamente parlato del fatto che tale Protocollo d’Intesa provocherebbe una sottrazione di risorse pubbliche, mentre esso non prevede l’assunzione di nuovo personale religioso né alcuno stanziamento di spesa. Quindi non è vero che sottrae risorse economiche destinate ad altri lavoratori del settore sanitario.

 

Di fatto l’Intesa non fa che registrare un dato di fatto che è in atto da molti anni nel Paese, si limita infatti ad attuare quanto previsto da una legge dello Stato (art.38 L.833/1978) e riconosce agli assistenti religiosi cattolici il profilo professionale come espressamente contemplato dal Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il personale del Servizio Sanitario (7.4.1999).

 

Il contenuto dell’Intesa veneta è in tutto e per tutto analogo a quello delle intese già in vigore in numerose altre regioni italiane (Emilia-Romagna dal 1989, Sardegna dal 1997, Campania dal 1997, Piemonte dal 1998, Toscana dal 2000, Sicilia dal 2001, Umbria dal 2001, Lazio dal 2001, Puglia dal 2002, Lombardia dal 2005).

 

L’intesa non apporta sostanziali innovazioni agli accordi già in essere da lungo tempo tra le varie aziende sanitarie e le singole diocesi e consentirà una maggiore uniformità in tutto il territorio della Regione Veneto.

 

La Regione con tale intesa risponde a una reale esigenza di una larghissima parte della popolazione veneta. 

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