Mostra del Cinema: il Patriarca Scola consegna oggi il Premio Bresson al regista originario del Ciad Mahamat-Saleh Haroun

Patriarcato di Venezia

Ufficio stampa

Venezia, 6 settembre 2010

MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA: IL PATRIARCA SCOLA INTERVIENE OGGI ALLA CONSEGNA DEL PREMIO BRESSON AL REGISTA MAHAMAT-SALEH HAROUN

Lunedì 6 settembre alle ore 11.30, presso la Sala Tropicana 1 dell’Hotel Excelsior, nello ‘spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo’,  si terrà l’annuale conferimento del Premio Robert Bresson.

Giunto alla sua undicesima edizione, il premio – realizzato dallo scultore e orafo Andrea Cagnetti, in arte Akelo – verrà assegnato a Mahamat-Saleh Haroun, regista originario del Ciad che attraverso le sue opere continua a raccontarci la tragedia di un Paese sospeso sul baratro dell’autodistruzione, afflitto dalla povertà, calpestato nei diritti e ferito dalle troppe guerre, eppur capace ancora di sollevare gli occhi per un ultimo, umanissimo appello alla speranza.

La premiazione avverrà per mano del Patriarca di Venezia Sua Eminenza Card. Angelo Scola.

Ulteriori dettagli nelle schede in calce.

 

Chi è Mahamat-Saleh Haroun

Mahamat-Saleh Haroun (Abeche, Ciad; 1961), regista e sceneggiatore, sin dai suoi esordi si è imposto agli occhi della critica internazionale grazie a un cinema eclettico, che spazia dal documentario alla fiction toccando i generi più disparati, dal dramma al thriller sfiorando la commedia, e realizzato con uno stile personale che nel tempo si è viepiù rinforzato permettendo alla lente cinematografica di mostrare allo spettatore la vita reale con i suoi aspetti psicologici, lirici e politici. Ma soprattutto di sperimentare e assorbire l’atmosfera dell’Africa. Nel 1997 ha fondato, insieme ad altri, un’associazione che riuniva i registi di origine africana per cercare di aiutare gli autori a risolvere le numerose difficoltà e i gravi problemi che affliggono la cinematografia del ‘Continente nero’. Tali problematiche sono diventate il soggetto del suo primo lungometraggio, la docufiction dagli evidenti richiami autobiografici Bye Bye Africa (1999), che ha ricevuto il premio ‘CinemAvvenire’ e una menzione speciale del Premio Luigi De Laurentiis alla 56. Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Nel 2006 ha partecipato ancora una volta alla kermesse veneziana dove ha ottenuto il Gran Premio della Giuria della 63. edizione e la menzione speciale della giuria SIGNIS per la sua terza opera, Daratt – La stagione del perdono. Il film, per i suoi contenuti e per la particolare attenzione ai valori umani e spirituali, ha ricevuto anche il Premio la Navicella della Fondazione Ente dello Spettacolo. Nel 2010 Mahamat-Saleh Haroun ha vinto il Premio della Giuria al Festival di Cannes con il film Un homme qui crie.

 

Il Premio Bresson

Il riconoscimento è attribuito dalla Fondazione Ente dello Spettacolo e dalla Rivista del Cinematografo al regista che abbia dato una testimonianza significativa del difficile cammino verso la ricerca del significato spirituale della nostra vita. Tra i premiati alcuni dei registi più prestigiosi del panorama cinematografico mondiale, come Giuseppe Tornatore, Wim Wenders, Zhang Yuan, Aleksandr Sokurov e Walter Salles.

 

La Fondazione Ente dello Spettacolo

La Fondazione Ente dello Spettacolo opera dal 1946 all’interno della cultura cinematografica italiana. Negli anni è divenuta leader di contenuti Cinema che gestisce per ilsole24ore.com, virgilio.it, yahoo.it, libero.it, Comingsoon Television, PreviewNetworks, MTV, ITS-Informatica, MSN, Tiscali, Nastro Azzurro, Noverca, lagazzettadelmezzogiornoit. e altri. Svolge attività di editoria tradizionale ed elettronica con il portale www.cinematografo.it, organizza eventi culturali, convegni internazionali, seminari e festival (www.tertiomillenniofilmfest.org), anteprime cinematografiche, spesso in collaborazione con importanti partner italiani e stranieri, tra cui il Centro Sperimentale di Cinematografia, Cinecittà Luce SpA, Fondazione Cineteca Italiana di Milano, Museo del Cinema di Torino. È editore della Rivista del Cinematografo, il più antico periodico italiano di critica cinematografica.

 

Note sull’artista Andrea Cagnetti

Artista dal talento eclettico, Andrea Cagnetti passa con disinvoltura dal banco di orafo alla fonderia e allo scalpello, incarnando pienamente l’ideale dell’uomo rinascimentale. Esposte in Italia e all’estero, le sue opere stanno entrando a far parte delle collezioni permanenti di importanti musei. A ispirare Akelo sono miti, leggende e simboli tratti da un repertorio ancestrale ed elaborati attraverso un personale linguaggio criptico, che attinge al sapere alchemico, frutto dei suoi studi sui testi antichi.

 

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