Patriarcato di Venezia
Ufficio stampa
Mestre, 1 dicembre 2011
Mons. Pistolato, appello alla Regione Veneto: riattivare presto lo ‘sportello badanti’
Il direttore della Caritas veneziana mons. Dino Pistolato interviene sulla repentina chiusura – avvenuta in data 30 novembre u.s. da parte della Regione Veneto – dei servizi sul territorio di ‘sportello badanti’ previsti nell’ambito del progetto ‘Occupazione e servizi alla persona’, attivato da anni anche grazie alla collaborazione del Patriarcato di Venezia. E si rivolge direttamente al presidente della Regione Veneto Luca Zaia e all’assessore alla formazione e al lavoro Elena Donazzan.
‘Siamo in un tempo di crisi e sappiamo bene quanto sia difficile per tutti, in questo momento, recuperare risorse – afferma mons. Pistolato – ma sospendere improvvisamente questo progetto significa interrompere un importante servizio di prossimità offerto alle famiglie e che ora si troveranno a dover affrontare, da sole, ulteriori oneri sociali e soprattutto a non avere più quel sicuro punto di riferimento che tali sportelli hanno rappresentato in questi anni garantendo qualità, trasparenza e legalità. Senza contare poi il fatto che si lasciano a casa le 14 persone impegnate nei singoli sportelli, presenti in numerosi centri del territorio regionale’.
Il progetto-sportello ‘Occupazione e servizi alla persona’ era nato nel 2004 dalla collaborazione tra Ministero del Lavoro, Regione Veneto, Patriarcato di Venezia e Italia Lavoro ed ha sin qui offerto un servizio gratuito teso a favorire l’inserimento lavorativo delle persone interessate a svolgere l’attività di ‘assistente familiare’ (badante) e ad accompagnare concretamente le famiglie nella ricerca della figura di ‘assistente familiare’ più adeguata, supportandole anche nella stipula del contratto e per la parte fiscale / previdenziale.
Un paio di dati per comprendere la portata del servizio: sono 1.700 all’anno, in media, le famiglie (tutte venete) che hanno contattato il servizio e circa 6.000 le lavoratrici che si sono rivolte agli sportelli (e negli ultimi due anni c’è anche un 10% di italiane).
L’iniziativa ha, quindi, svolto nel territorio veneto un prezioso ‘incrocio’ di domanda e offerta di lavoro, provvedendo anche alla promozione di specifici corsi di formazione per badanti nei loro luoghi d’origine.
Mons. Pistolato ricorda inoltre che il progetto, partito con fondi del Ministero del Lavoro, era poi proseguito con un finanziamento della Regione Veneto che attingeva, a sua volta, dal Fondo Sociale Europeo: ‘Da ieri (30 novembre) il servizio, che funzionava benissimo, è stato interrotto nonostante fosse prevista la continuazione almeno fino a dicembre 2012. Non ne comprendiamo i motivi. Chiediamo perciò che venga riattivato al più presto’.
Info 041/974298 – 959999