Il Patriarca di Venezia card. Angelo Scola, Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, invita tutti alla preghiera per Eluana
Venezia, 7 febbraio 2009
Al termine dei lavori della Scuola di Metodo, che periodicamente riunisce oltre 300 persone, sacerdoti e laici, rappresentanti di tutte le parrocchie e delle realtà aggregative del Patriarcato di Venezia, il card. Angelo Scola ha dichiarato:
‘Come Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, vorrei invitare voi tutti e, attraverso di voi, tutti i fedeli, le parrocchie, le aggregazioni laicali che rappresentate, ad una preghiera straordinaria per la vita di Eluana Englaro.
Può essere la preghiera dell’intenzione della Messa, quella dei vespri, il rosario; può essere personale, in famiglia, in comunità; può assumere una forma pubblica ed ordinata. A questo momento di preghiera per la vita di Eluana Englaro dobbiamo invitare tutti.
Sul motivo di questo invito vorrei dire una parola, perché in questo caso, in una società plurale come la nostra, la preghiera deve essere pubblicamente motivata nella sua intenzione e nella sua ragione.
Il Presidente dei Vescovi italiani, il card. Angelo Bagnasco, ha più volte sostenuto ‘ e faccio mia completamente questa affermazione – che in una società tesa alla vita buona – tanto più in una società plurale che anche su tematiche brucianti come l’inizio e la fine della vita conosce un’accesa dialettica e un confronto serrato – è doveroso sostenere sempre il favor vitae.
Essere sempre ‘a favore della vita’ è sommamente ragionevole per qualunque soggetto.
La vicenda di Eluana Englaro non riguarda più solo lei, la sua mamma ed il suo papà – del cui dolore noi abbiamo pieno rispetto e nella cui coscienza ovviamente ci guardiamo bene dall’entrare – perché ha assunto una dimensione pubblica circa uno dei beni fondamentali della vita comune. Questo bene fondamentale è che cosa sia la vita, cosa sia il diritto alla vita e quando si giunga alla fine della vita.
Ribadisco che è ragionevole in una società plurale essere sempre a favore della vita, indipendentemente, oserei dire, dalle motivazioni ultime per cui uno sceglie questo favor vitae. Finché esiste anche solo una minima frazione di dubbio che una persona sia viva, bisogna essere a favore della vita. L’alimentazione e l’idratazione non sono una terapia. Nessuno oggi può, in maniera scientifica e radicale, negare questo dato. Quindi per noi è doveroso che non si interrompano l’alimentazione e l’idratazione di Eluana.
È un modo per affermare la dignità della persona.
Proporre questo bene e tutelarlo pubblicamente con energia è un modo costruttivo di partecipare all’edificazione della vita buona di una società civile plurale quale è l’Italia di oggi. Non lede il diritto di nessuno. Contribuisce al bene di tutti i cittadini e a far riflettere tutti.
La preghiera, e la preghiera a Maria in modo particolare, tocchi il cuore degli italiani ormai tutti coinvolti in questa dolorosa vicenda, affinché la vita di Eluana sia garantita. La potenza di Dio è sempre efficace nel mutare i cuori e le menti di noi uomini.
È un impegno che vi affido perché lo portiate nelle vostre comunità.