Il card. Cè: un Natale di speranza, ‘Dio è presente e prende in mano la nostra storia’

Patriarcato di Venezia

Ufficio stampa

Venezia, 22 dicembre 2011

Il card. Cè: un Natale di speranza, ‘Dio è presente e prende in mano la nostra storia’

Intervistato da Telechiara e Gente Veneta, il Patriarca emerito di Venezia parla del Natale in tempo di crisi, ricorda le feste vissute da bambino (e i regali semplici di quei tempi) e da Patriarca in laguna. E sull’attesa del nuovo pastore della Chiesa veneziana’

 

Il senso profondo del Natale, l’invito alla fiducia e alla speranza in questo particolare ‘tempo di crisi’, i ricordi del suo Natale di un tempo e l’attuale momento della Chiesa veneziana in attesa del nuovo Patriarca: sono alcuni dei temi toccati durante un’intervista esclusiva rilasciata dal card. Marco Cè, Patriarca emerito di Venezia, a Giorgio Malavasi di Gente Veneta e Cristina Pagnin di Telechiara.

L’ampia conversazione con il card. Cè viene ora pubblicata nel numero ‘natalizio’ del settimanale diocesano di Venezia e trasmessa integralmente la sera di venerdì 23 dicembre su Telechiara – canale 14 del digitale terrestre – alle ore 18.50 e alle 23.30 (con replica il sabato mattina alle 9.10) nel corso di una puntata speciale di ‘Camper Venezia’.

‘Il Natale ci porta una grande verità: Dio è presente in questo mondo e ci è padre. Lui ci ha fatti e noi siamo suoi. Dio prende in mano la nostra storia, anche quella più faticosa, e la apre alla speranza. Non dobbiamo disperare: il male non è il senso ultimo dalla nostra vita. La storia non va per le sue strade, è nelle mani di Dio’, dice il card. Cè all’inizio dell’intervista.

Dei Natali vissuti nella sua infanzia a Izano, il paese vicino Crema in cui è nato, sottolinea in particolare le molte celebrazioni liturgiche seguite come chierichetto: ‘Andavo alla messa prima, alle 6, quella alla quale venivano le donne che poi correvano a casa per far da mangiare agli uomini, che durante la messa prima avevano accudito il bestiame nelle stalle. Poi c’era la messa grande, il pranzo – e la mensa a Natale era molto più generosa – e infine il vespro’. Parla anche dei regali che, secondo la tradizione, gli giungevano da piccolo non a Natale ma per S. Lucia (il 13 dicembre): ‘Mandarini, che allora erano rari, ‘bagigi’ e un po’ di torrone. Era un altro mondo, rispetto a oggi, ma di quei piccoli doni eravamo molto felici’.

Dei Natali vissuti a Venezia, come Patriarca, ricorda poi particolarmente la celebrazione mattutina che si svolgeva nell’ospedale di Mestre, con i malati. E, infine, sull’attesa del nuovo pastore della Chiesa veneziana il card. Marco Cè desidera rivolgere a tutti un grande invito: ‘Lasciamoci condurre da Dio e abbiamo fede: Dio cammina con noi. Manteniamoci aperti a una grande fiducia. Buon Natale a tutti’.

 

Info 041/974298 – 959999

 

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