Patriarcato di Venezia
Ufficio stampa
Dalle mense dei poveri (dei Cappuccini e dei Somaschi) alla ‘Madonna pellegrina’ di Altobello: sabato 7 giugno, ore 7.30, a Mestre il pellegrinaggio mariano guidato dal Patriarca Francesco
Partirà dal cortile della mensa dei poveri dei Padri Cappuccini, in via Costa a Mestre, e poi lambirà anche la mensa dei Padri Somaschi e la sede del Centro Aiuto Vita e del Movimento per la Vita ad Altobello per raggiungere infine la chiesa del Cuore Immacolato di Maria (‘Madonna Pellegrina’): sarà questo il percorso dell’ultimo pellegrinaggio mariano – prima della pausa estiva – che sarà guidato ancora una volta dal Patriarca mons. Francesco Moraglia e che è in programma la mattina di sabato 7 giugno: il ritrovo è fissato alle ore 7.30 nel pieno centro di Mestre (all’esterno della mensa dei Cappuccini) e poi – recitando il rosario meditato – in processione si percorrerà via Costa e (dopo aver anche attraversato Corso del Popolo), via Altobello, via Bissolati e via Renier per concludere il tutto nella chiesa parrocchiale dove, intorno alle ore 8.15, sarà celebrata la messa. Al termine, nel piazzale, si potrà fare colazione insieme.
Se il tempo lo consentirà, al pellegrinaggio sarà portata proprio la statua della Madonna Pellegrina e si ricorderà così un gesto che segnò, all’inizio degli anni ’50 del secolo scorso, la nascita della parrocchia di Altobello. Il tempio dedicato al Cuore Immacolato di Maria nacque per custodire la statua della Madonna che camminava in mezzo al popolo (la ‘Peregrinatio Mariae’), oltreché per offrire un più degno luogo di preghiera al rione. Fu poi san Giovanni XXIII, allora Patriarca di Venezia, ad erigere a parrocchia il quartiere mestrino con il titolo del ‘Cuore Immacolato di Maria’ (9 aprile 1954) e fu ancora lui (il 19 settembre 1955) a consacrare la chiesa. «E’ la Madonna che cammina, indicandoci i luoghi della vita, della sofferenza, del servizio – spiega il parroco di Altobello padre Ottavio Bolis -. Maria indica la via del servizio alla vita umana, tenendo conto dei più bisognosi».
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