Chiese del Nordest a confronto sugli Islam. A Cavallino la due giorni di approfondimento della Conferenza Episcopale Triveneta (7/8 gennaio 2009)

Conferenza Episcopale Triveneta

Ufficio stampa

 

Cavallino (Venezia), 8 gennaio 2009

 

Chiese del Nordest a confronto sugli Islam

A Cavallino (Venezia) la due giorni di approfondimento della Conferenza Episcopale Triveneta

  

Dedicata a conoscere meglio gli Islam presenti in Europa, in Italia e in particolare nella realtà triveneta, si è tenuta a Cavallino (Venezia) la ‘due giorni’ annuale di studio e approfondimento dei vescovi del Nordest (presenti i 15 vescovi titolari, il vescovo ausiliare di Venezia e il vescovo emerito di Verona), con la partecipazione di una sessantina tra collaboratori ed esperti provenienti dalle rispettive diocesi. Di spiccato carattere pastorale, i lavori hanno posto in primo piano l’ascolto e lo scambio reciproco delle esperienze nelle singole realtà; ciò ha permesso di mettere a fuoco le principali domande e i problemi concreti e brucianti che toccano oggi la vita di tutti in questa regione.

 

Ha aperto i lavori la relazione di padre Samir Khalil Samir, gesuita egiziano, islamologo riconosciuto a livello internazionale ed oggi residente a Beirut. Il suo intervento ha approfondito i caratteri fondamentali della religione musulmana, le diverse ‘ondate’ di immigrazione musulmana nel continente europeo verificatesi in questi decenni e quindi le sfide più provocanti lanciate oggi alle comunità cristiane. Padre Samir, con grande nitidezza, ha mostrato le differenze di fondo tra il cristianesimo e l’Islam, ha invitato a non temere l’incontro e a promuovere un’amicizia autentica, senza preconcetti ma anche senza ingenuità. Questa è la via, secondo Samir, attraverso la quale i cristiani possono testimoniare il Vangelo quotidianamente, ad iniziare dalla carità.

 

Ne è nato un dibattito molto articolato e su varie questioni concrete, affrontate nei gruppi di lavoro su temi quali: le modalità di evangelizzazione, testimonianza e dialogo; l’importanza di garantire a tutti i diritti fondamentali (in particolare la libertà religiosa) ma anche di definirne i criteri applicativi; la complessità e la fragilità dei matrimoni interreligiosi con le indispensabili e nuove forme di accompagnamento da realizzare; l’insegnamento della religione nelle scuole, l’educazione e la formazione degli adulti; la necessità di luoghi adatti a promuovere la conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani; il valore della moschea e dei luoghi di culto per i musulmani; le forme di assistenza spirituale e pastorale nei luoghi pubblici, negli ospedali, nelle carceri ecc.

 

I lavori sono stati conclusi dal card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, che ha sottolineato il valore della due giorni come occasione, per i vescovi e i loro collaboratori, per prendere coscienza dei problemi reali e tentare un lavoro di coordinamento e di unità tra tutte le chiese locali. ‘Una cosa – ha rilevato il card. Scola – per noi cristiani è evidente: parlare degli Islam significa per le nostre chiese stare all’interno dei processi della storia perché siamo figli di un Dio incarnato. La storia, infatti, è un luogo di processi: quello in atto è un mescolamento di popoli e culture, un meticciato di civiltà, categoria sanguigna che fa emergere anche l’aspetto di scontro che c’è in ogni incontro. I processi si risolvono vivendoli dall’interno, orientandoli criticamente’.

 

Infine è emersa l’importanza, su questo fronte, del compito educativo che esige l’auto-esposizione e la testimonianza delle persone. Per essa è fondamentale la consapevolezza che non tutte le religioni stanno sullo stesso piano, ma a tutti i credenti spetta la stessa dignità.

 

Info 041/959999

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