Basilica di San Marco: torna al suo antico splendore la facciata nord

Patriarcato di Venezia Ufficio stampa

Venezia, 15 dicembre 2005

Ritorna al suo antico splendore la facciata nord della Basilica di San Marco Mercoledì 21 dicembre la cerimonia di’restituzione alla città’ dopo un importante lavoro di restauro

Torna al suo antico ed integrale splendore e può così essere nuovamente ammirata da tutti, veneziani e turisti, la facciata nord della Basilica di San Marco. La cerimonia ufficiale di ‘restituzione alla città’ avrà luogo mercoledì 21 dicembre 2005 alle ore 12.00 nella Piazzetta dei Leoni ora Papa Giovanni XXIII.
Sarà presente alla cerimonia il Patriarca di Venezia card. Angelo Scola.
Interverranno all’importante appuntamento:  Giorgio Orsoni, Primo Procuratore di San Marco  Ettore Vio, Proto di San Marco  Ottorino Nonfarmale, restauratore  Renata Codello, Sovrintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio di Venezia
La cerimonia sarà preceduta da un’illustrazione tecnica del restauro nella Sala dell’Ateneo San Basso alle ore 10.45 dello stesso giorno.
I dettagli sulla complessa e prolungata operazione di restauro ed alcuni dati storici riepilogativi sulla Basilica di San Marco sono riportati nelle schede di seguito riportata
Info 041/959999

I LAVORI DI RESTAURO DELLA FACCIATA NORD DELLA BASILICA DI SAN MARCO
La presentazione della facciata nord della Basilica di San Marco conclude un restauro iniziato nel novembre del 1981, interrotto solamente per le celebrazioni del IX centenario della consacrazione della Basilica, dall’aprile del 1994 all’ottobre del 1995. Quello della facciata nord iniziò nel 2002, in questo è compreso il restauro della terrazza.
Un’emozione coglie chi osserva la facciata che ricordava grigia e annerita dai depositi del tempo, perché ora splende nei suoi marmi, ritrova il colore nelle sue colonne, la splendida fattura dei suoi capitelli, la varietà dei marmi nelle sue cornici. Offre soprattutto lo splendore dei bassorilievi delle patere, dei plutei, degli inserti bizantini e della serie medievale degli evangelisti, assieme agli altorilievi di San Giovanni, di San Cristoforo, del Cristo in Trono e di cervi alla fonte sotto gli alberi. Tra questi brilla la Madonna orante bizantina dalle mani forate.
I lavori di restauro delle facciate si sono protratti per circa 25 anni dal novembre 1981 ad oggi. Un susseguirsi di impalcati ha nascosto in media da tre a cinque anni, il portale centrale, la vetrata dei cavalli, assieme agli arconi di San Pietro e di sant’Alipio fino al 1994, poi dall’ottobre 1995 la parte destra del portale centrale, fino al 1997, quindi l’intera facciata sud dal 1998 al 2002 e da allora ad oggi la parete nord.
Nell’operazione sono state coinvolte tre successive procuratorie di San Marco e le tre soprintendenze operanti a Venezia nell’architettura, nei beni mobili e nell’archeologia.
Primi procuratori:  Alberto Cosulich dal 1980 al 1987;  Feliciano Benvenuti dal 1987 al 1999;  Giorgio Orsoni dal 2000 a oggi.
Soprintendenti ai BAA: Margherita Asso, Livio Ricciardi, Roberto Cecchi, Giorgio Rossini, Renata Codello con delega del soprintendente regionale Pasquale Lino Malara.
Soprintendenti ai BAS: Francesco Valcanover, Giovanna Nepi Scirè.
Soprintendenti ai Beni archeologici: Bianca Maria Scarfì, ora Maurizia De Min.
Il restauratore scelto dalla commissione ministeriale istituita per il restauro nel 1981, fu Ottorino Nonfarmale di fama internazionale, che eseguì tutti gli interventi. Il restauro della terrazza nord fu affidato al consorzio Progetto Marmi, che contribuì anche alla spesa. Al restauro hanno contribuito studiosi di varie università, esperti dell’ICR, tecnici e restauratori della basilica di San Marco. Mario Piana diresse i lavori a carico della soprintendenza, Claudio Menichelli esercitò l’alta sorveglianza negli altri. Il Magistrato alle Acque finanziò lo studio sulla statica della Basilica e del Campanile e il completamento dell’imponente rilievo fotogrammetrico del monumento, iniziato dalla procuratoria nel 1983, garantendo strumenti indispensabili alle azioni di conservazione.
La superficie complessiva delle pareti restaurate, ammonta a oltre 5.000 mq. di superfici di lastre marmoree, colonne e capitelli, di cui circa 1000 mq sono quelli della facciata nord. Il restauro delle facciate principale e sud fu pagato con fondi del Ministero per i Beni Culturali. Il restauro dell’arcone dei cavalli e della facciata nord, fu pagato con fondi della procuratoria di San Marco. Il restauro della terrazza nord fu pagato con fondi della Regione del Veneto. La Procuratoria di san Marco rese possibile e coordinò l’intero intervento con il proprio gruppo di operatori, come in ogni altra azione di conservazione della basilica, mantenendo i costi dei lavori al di sotto della media dei restauri appaltati.
L’attuale Procuratoria è composta da:  Primo Procuratore Giorgio Orsoni  Delegato Patriarcale Mons. Antonio Meneguolo  Procuratori: Mons. Antonio Niero, Irene Favaretto, Dino Sesani, Giovanni Candiani, Giovanni Mazzacurati  Proto di San Marco Ettore Vio

NOTE STORICHE SULLA BASILICA DI SAN MARCO
La chiesa di San Marco fu realizzata tra l’829 e 832 d.C. per ospitare il corpo dell’Evangelista San Marco tratto dalla sua sede in Alessandria d’Egitto nell’828 d.C., da una missione dei veneziani sostenuta e voluta dal Doge Giustiniano Particiaco. La costruzione fu realizzata sotto il dogato del figlio Giovanni per legato testamentario di Giustiniano che impegnava a realizzare l’opera.
Nel 976 d. C. il popolo veneziano insorse contro la politica del doge Candiano IV rivolta più alla terraferma che al mare. In un giorno di vento da nord-est, che spirava verso palazzo ducale, lo incendiò. Il doge rifugiatosi nella chiesa, che fu preda del fuoco, fu ucciso con il figlio nel tentativo di uscire. Nel 978 d.C. si conclusero i lavori di restauro dell’edificio sacro, con alcune aggiunte, la copertura dell’attuale cripta, con volte incrociate di laterizio. Le trasgressioni marine del secolo e mezzo trascorso e la subsidenza dei suoli, resero opportuno trasformare la chiesa in cripta. Il doge del restauro, fu san Pietro Orseolo I e Giovanni Diacono, trent’anni dopo nelle sue cronache ne ricorda la fuga, citando l’esistenza della cripta.
Nel 1063 il doge Domenico Contarini da inizio alla costruzione dell’attuale ‘Magna Gesia’. Nel 1072 il doge Selvo inizia ad ornarla di mosaico e nel 1094, viene consacrata a San Marco. Il 1177, anno della pace di Venezia tra Federico Barbarossa e il papa Alessandro III, vede la realizzazione della loggia sulla basilica, sui lati ovest e nord. La basilica ha una veste romanica con pochi ornamenti sulle murature a vista.
Nel periodo tra 1220 e il 1270 si realizza la vestizione delle facciate della basilica con i marmi provenienti dall’Oriente assieme al tesoro di san Marco e alla quadriga di bronzo dorato. E’ l’epoca dell’impero latino, dal 1205 al 1261 nel quale Venezia governa Costantinopoli e ne assume l’eredità spirituale e anche fisica, dopo la riconquista della città da parte dei greci e la evidenzia nelle facciate della basilica.
Nei secoli si succedettero episodi di ampliamento e di arricchimento della decorazione che hanno fatto la Chiesa parte viva della città e della sua storia.

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