Anticipazioni Gente Veneta: pompe funebri promosse dalla Caritas veneziana e intervista esclusiva a Bazoli

Pompe funebri ‘S. Giuseppe’: così si chiamerà la nuova agenzia di pompe funebri promossa dalla Caritas veneziana e realizzata dalla cooperativa sociale Mace. Ad anticipare la notizia è il settimanale diocesano “Gente Veneta” (in edicola sabato 14 gennaio) che approfondisce soprattutto le finalità dell’iniziativa: entrare in un mercato segnato da grande e spietata concorrenza per provare a calmierarlo ed offrire uno ‘stile’ meno affaristico e più attento ai familiari con in più, inoltre, un “servizio di favore” nei casi di povertà. La cooperativa sociale Mace – che ha già in gestione numerosi servizi della Caritas diocesana (ad esempio la raccolta dei vestiti usati) – aprirà dunque verso la fine di febbraio l’agenzia “San Giuseppe”, il nome del santo patrono della buona morte: la sede sarà in città ma lontano dall’ospedale, a differenza delle concorrenti, ‘per non mancare di delicatezza’. «Abbiamo deciso di aprire questa agenzia perché abbiamo constatato come in questo settore si punta moltissimo al guadagno ma si dimentica troppo spesso il servizio alla persona che, invece, è per noi fondamentale», spiega a Gente Veneta mons. Dino Pistolato, presidente della cooperativa Mace e direttore della Caritas diocesana. E nascendo in questo contesto – l’iniziativa ha ricevuto anche il benestare del vicario generale del Patriarcato, mons. Beniamino Pizziol – l’agenzia offrirà un servizio speciale anche alle persone più bisognose con formule particolarmente agevolate “per dare una maggiore dignità rispetto ai funerali comunali previsti per i meno abbienti”, prosegue mons. Pistolato.
Sullo stesso numero di Gente Veneta è poi pubblicata un’ampia intervista esclusiva a Giovanni Bazoli, presidente di Banca Intesa e della Fondazione Cini di Venezia. ‘Le banche sono sane e gli scandali sono casi isolati e circoscritti, sono mancate certe linee di controllo’ sostiene Bazoli che difende l’euro ‘ ‘ha salvato il nostro Paese dalla bancarotta’ ‘ e sul Triveneto afferma: ‘La frammentazione produttiva ora fa sentire i suoi effetti negativi in termini di competitività’.

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