Anticipazione: editoriale di Gente Veneta su Porto Marghera

 

Patriarcato di Venezia

Ufficio stampa

  

GENTE VENETA INTERVIENE SU PORTO MARGHERA: ‘IN QUESTA VICENDA LA CRISI DELLA POLITICA ITALIANA MOSTRA IL SUO LATO PEGGIORE. CI SENTIAMO DALLA PARTE DEGLI OPERAI, NON POSSONO RESTARE SOLI’

 

‘Facciamo fatica, in questo momento, a non sentirci dalla parte degli operai di Porto Marghera’: inizia così l’editoriale firmato da Paolo Fusco sotto il titolo ‘Marghera, l’ora della crisi scandita da ignavia politica’ e pubblicato sulla prima pagina del nuovo numero del settimanale diocesano Gente Veneta (in uscita sabato 24 novembre).

 

‘I numeri e i venti che tirano – rileva Fusco – sono quelli della Grande Crisi, risultato di due crisi congiunturali: la crisi dell’industria europea, messa all’angolo dai costi più bassi della mano d’opera in altre parti del mondo (è il caso di Montefibre e Solvay) e la crisi della politica italiana che in questa vicenda sta mostrando il suo lato peggiore. In certi momenti infatti l’ignavia, l’incapacità di decidere e avere una posizione chiara e univoca è peggio anche dell’aspetto clientelare e di casta che pur l’accompagna. Mentre c’è una parte della politica che cerca comunque di disegnare un futuro a questa zona industriale, che tenta di preparare il terreno a una sua lenta trasformazione, c’è un’altra parte della politica – il ministero dell’Ambiente, di qualunque colore sia, alcuni settori della Regione Veneto – che da anni non è in grado di portare a compimento l’iter di un’autorizzazione alla modifica di un impianto… Il ministro dello Sviluppo economico conta meno del ministro dell’Ambiente. E il primo ministro non ha voce in capitolo, o non ha voce, o non ha idee’.

 

L’editoriale (in allegato anticipiamo il testo completo) conclude poi osservando: ‘Qualcuno ha cambiato le norme per far chiudere le industrie di Marghera? No, molti si sono adoperati per farle scappare, senza dare altre prospettive. E’ per questo che ci sentiamo dalla parte degli operai. Impotenti di fronte a questo sfacelo. Pensateci, in questi giorni, quando bloccheranno una strada, quando manifesteranno con striscioni e tamburi. Non devono, non possono restare soli. Non sono altro da noi. Sono persone, centinaia di persone che stanno perdendo la possibilità  di sostenere la loro famiglia per colpa di tutto questo. Cosa faremmo noi al loro posto? Cosa possiamo fare per loro?’

 

Info 041/959999

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