11 febbraio, Giornata del Malato su fede e carità: Moraglia a S. Lorenzo (Venezia) e all’Angelo (Mestre) per la messa e l’incontro con operatori e volontari

Patriarcato di Venezia
Ufficio stampa
Venezia, 10 febbraio 2014

 
11 febbraio, Giornata del Malato su fede e carità: il Patriarca Moraglia al mattino è nella Casa di riposo S. Lorenzo (Venezia), di pomeriggio va all’Ospedale all’Angelo (Mestre) per la messa e l’incontro con operatori e volontari
 
Lo stretto legame tra fede e carità è il tema al centro della Giornata mondiale del Malato (giunta alla 22^ edizione) che si celebra martedì 11 febbraio. Nella diocesi di Venezia saranno numerosi gli appuntamenti di preghiera, per e con le persone in situazione di sofferenza e malattia, negli ospedali e nelle case di riposo curati dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute. Il Patriarca mons. Francesco Moraglia sarà al mattino, alle ore 10.15, nella casa di riposo S. Lorenzo dell’Ire a Venezia per la celebrazione della messa. Nel pomeriggio si trasferirà all’ospedale all’Angelo di Mestre per una serie di appuntamenti organizzati insieme da Pastorale della Salute e Ulss 12 Veneziana. Alle ore 16.30 il Patriarca presiederà la messa all’interno del grande atrio: sono invitati i malati, i familiari, gli operatori sanitari e i volontari. I malati che non potranno far parte dell’assemblea, dai grandi finestroni dell’Angelo, rivolti verso la grande terrazza interna dove si celebrerà la messa, potranno comunque unirsi alla celebrazione. A seguire, alle ore 17.15, mons. Moraglia parteciperà ad un momento di riflessione presso l’Auditorium del vicino Padiglione Rama, nei pressi dell’ingresso dell’ospedale, con tutti coloro che operano e vivono a fianco dei malati: dai medici agli infermieri e alle varie figure professionali attive in ambito ospedaliero e sanitario, dai volontari delle diverse associazioni a tutte le persone direttamente o indirettamente toccate dalle questioni della malattia.
‘Bisogna saper vedere nell’altro, in particolare nel malato, non solo un ‘caso’, un paziente, ma prima di tutto una persona, creata a immagine e somiglianza di Dio, alla quale mi rivolgo a prescindere dal suo credo e dalla sua situazione economica. E’ una persona in sofferenza a cui devo dare attenzione: devo cioè farmi carico dei suoi bisogni, compiere con lei il difficile tratto di strada che sta percorrendo’, spiega don Dino Pistolato – direttore dell’Ufficio Pastorale della Salute del Patriarcato che sottolinea anche il particolare valore del servizio di volontariato svolto, da diverse associazioni e realtà, nelle strutture sanitarie e sociosanitarie. Un segnale positivo al quale si assiste ‘è che lentamente si sta diffondendo la presenza di alcune associazioni di volontariato che offrono i loro servizi non più solo in ospedale, ma soprattutto nel territorio. E’ un segno di questo rimettere al centro la persona: sono migliaia infatti coloro che, dopo un ricovero in ospedale, ritornano nella loro abitazione e lì hanno ancora bisogno di attenzioni. Bisognerebbe, anzi, poter fare molto di più per loro. A quelli che si domandano se sono adatti, se si debba essere esperti, dico che quello che conta è saper dimostrare la propria prossimità umana. Certo, bisogna avere il coraggio ‘ e qui può contare anche una specifica formazione ‘ di rapportarsi con chi vive in situazioni di sofferenza’.
 
Info: tel. 041974298 ‘ email:  ufficiostampa@patriarcatovenezia.it .

 

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