Continuiamo a vivere nel tempo della pandemia. Nel frattempo è bene non fermare la riflessione su ciò che tutto questo comporta per la vita e le nostre azioni pastorali. Ecco alcune riflessioni e piccoli passi di progettazione.
Articolo tratto da giovani.chiesacattolica.it
Continuiamo a vivere nel tempo della pandemia. Se l’estate ci aveva un po’ illusi che si stesse camminando verso la chiusura di un certo tempo, questi giorni stanno facendo suonare di nuovo le sirene delle ambulanze e un po’ di campanelli di allarme.
Nel frattempo è bene non fermare la riflessione su ciò che tutto questo comporta per la vita e le nostre azioni pastorali.
Sul finire dell’estate abbiamo aperto un confronto e una riflessione anche con la consulta nazionale. Ne sono scaturiti alcuni pensieri di progetto che condividiamo con voi. Lo facciamo nella speranza che possano esservi utili: lo saranno al lavoro del Servizio nazionale in riferimento alle realtà delle diocesi e del territorio nazionale nelle sue espressioni ecclesiali.
Lo facciamo sapendo di rischiare: stiamo percependo il cambiamento settimana per settimana, mese per mese. Quindi dichiariamo da subito che queste pagine potranno e forse dovranno essere rilette a breve. Ma senza un pensiero non è possibile affrontare alcun cambiamento. Per questa ragione pensiamo che il rischio valga la pena di essere corso.
Attenzione, non è un documento, non vuole averne il carattere di ufficialità istituzionale. Pur appartenendo a un ufficio della Segreteria generale, manca del confronto necessario con i Vescovi perché possa essere assunto come documento di riferimento. Non intende intralciare il lavoro nei territori, in questo momento particolarmente impegnativo, e nello stesso tempo ha la speranza di portare un contributo di pensiero che possa sostenere le fatiche. Proprio perché nato dal confronto con chi ha le mani in pasta nella realtà, si propone di far luce ai passi incerti di questo tempo.
È destinato agli incaricati diocesani degli uffici/servizi di Pastorale giovanile, delle realtà ecclesiali e di quelle legate alla vita consacrata. Per quel che può servire, può essere letto da tutti, ma non chiede alle singole parrocchie o unità pastorali attuazione immediata: esse dovranno fare riferimento alle proprie realtà diocesane.