Nel solco della Giornata per la Vita, che è stata celebrata lo scorso 5 febbraio in tutta Italia, il primo aprile prossimo si terrà a Mestre, presso il Centro Culturale Santa Maria della Grazie in via Poerio, un evento che ne riprende in parte il titolo “Donne e uomini per la Vita. Un impegno condiviso tra scienza, diritto e politica”. Il richiamo alla suddetta Giornata intende ricordare che la vita umana fin dal suo sorgere nel grembo materno va tutelata e promossa continuamente nel corso dell’anno; di essa si deve parlare per diffondere e condividere la “cultura della vita”. Così San Giovanni Paolo II chiamava quella cultura che riconosce che la vita umana non esiste in astratto ma in un’identità che si incarna dal concepimento e che tale esiste fino alla morte naturale; una cultura che riconosce la vita per il dono di Dio che è e la accoglie con amore e responsabilità.
Alla luce di questi valori e di questi principi, interverrà Marina Casini, bioeticista presso l’Università del Sacro Cuore di Roma, con un intervento dal titolo “L’embrione umano è uno di noi: la fase 2 dell’iniziativa dei cittadini europei”. Questa iniziativa si rivolge – nella sua seconda fase – a personale medico e sanitario, a giuristi e a politici che possano rendere le ragioni, ciascuno per il proprio ambito, del riconoscimento che la dignità dell’embrione richiede.
Cosa può affermare la scienza circa la natura umana del concepito? Ne parlerà il dott. Bruno Mozzanega, medico ostetrico e professore aggregato presso l’Università di Padova, da anni impegnato nell’insegnamento e nella sensibilizzazione della tutela della vita fin dalla primissima fase embrionale. In questa direzione il dott. Mozzanega spiegherà le ragioni per cui egli, in qualità di operatore medico, aderisce a questa raccolta firme.
Analogamente il prof. Francesco Cavalla, già professore di Filosofia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo di Padova, presenterà la prospettiva del diritto e indicherà i rischi che si corrono nel negare la tutela giuridica della vita e della salute umana, anche in riferimento agli attuali problemi relativi al fine vita. Infatti, se risulta difficile riconoscere che l’embrione è uno di noi, se talvolta è necessario indagare le ragioni per lasciare che la vita nascente si esprima per quello che è, viviamo in una società giusta quando abbiamo gli strumenti per riconoscere che la vita di ogni singola persona, segnata da malattia, fragilità, vecchiaia chiede di essere valorizzata e accompagnata al suo termine naturale.
Infine l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Venezia, Simone Venturini, spiegherà perché da politico si può aderire alla raccolta firme “Uno di noi” e cosa significa per un uomo impegnato nel governo della Città avere a cuore la vita soprattutto laddove si presenta più fragile.
Elisabetta Bolzan
Direttivo MpV Venezia Mestre