Sono state comunicate ai responsabili Caritas vicariali e ai parroci della Diocesi alcune indicazioni per condividere strumenti e criteri utili per i diversi servizi a vantaggio delle persone e dei nuclei familiari in difficoltà (vedi lettera in allegato):
a) Verificare, attraverso un breve colloquio telefonico, il reale bisogno delle persone che chiedono aiuto materiale e che si presentano per la prima volta alle vostre porte. Possono essere persone che già conoscete o che fanno parte della rete di relazioni comunitarie. È utile almeno una sommaria raccolta di dati. La segreteria della Caritas diocesana resta a vostra disposizione con i seguenti recapiti: +39 3341032714 | soscaritasve@patriarcatovenezia.it;
b) È comunque necessario agire sempre nel pieno rispetto della attuale normativa sul trattamento dei dati sensibili. Per quelle realtà che non hanno già adottato un protocollo privacy, alleghiamo alla presente un modello di ricevuta beni contenente anche lo spazio per la liberatoria al trattamento dei dati sensibili (vedi allegato), che vi invitiamo a compilare in duplice copia (una da trattenere presso di voi ed una per l’utente). I documenti (la ricevuta, liberatoria privacy e documento di identità) vanno conservati, sottochiave, in un apposito armadio precludendo l’accesso a terze persone;
c) Nei prossimi giorni, alcuni incaricati della Protezione Civile prenderanno contatto con le parrocchie presenti nel Comune di Venezia per concordare la consegna di un certo numero di pacchi spesa per le persone e i nuclei familiari in difficoltà. Una seconda consegna di pacchi spessa sarà effettuata anche la settimana successiva attraverso la rete solidale delle Caritas vicariali. Nei giorni successivi avverrà anche la distribuzione di un certo numero di “buoni spesa” per ogni singola parrocchia, in proporzione al numero degli abitanti;
d) Stiamo anche verificando le possibilità tecnica per distribuire alcuni “buoni spesa”, nella forma di ticket restaurant o simile, per le persone o i nuclei familiari che necessitano di particolari tipologie di beni non comuni;
e) Nella distribuzione dei generi alimentari è preferibile optare per la consegna a domicilio per evitare spostamenti non strettamente necessari delle persone. Tuttavia, la circolare nr. 1 del 27/03/2020 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha precisato che gli “empori sociali per persone in povertà estrema […] nella misura in cui assicurano servizi strumenti al diritto alla salute e altri diritti fondamentali possono continuare ad operare, individuando le modalità organizzative più idonee. […] Devono comunque garantire condizioni strutturali e organizzative che consentano il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro”.
In allegato la dichiarazione per i volontari parrocchiali che prestano servizio durante l’emergenza.