Cammini di Avvento 2010 e Quaresima 2011_bambini e ragazzi

AVVENTO e NATALE 2010 – anno A

E VENNE AD ABITARE IN MEZZO A NOI

L’Avvento che ci apprestiamo a vivere dà inizio al ciclo delle letture dell’anno A, con il caratteristico invito all’attesa-conversione in vista della festa del Santo Natale, ma ponendo anche l’accento sulla dimensione comunitaria di questa attesa.
Il dono più grande, quello di un “figlio”, compimento della promessa al popolo d’Israele, va colto infatti in tutto il suo valore di identità e di progetto per il popolo stesso.

In questo Avvento 2010 desideriamo allora domandarci: cosa significa per la nostra comunità attendere Gesù? Cosa dice questo dono al nostro essere comunità cristiana? Come cambia il nostro stare insieme a partire da quel bambino?
Trattandosi non di un anniversario da festeggiare o di un periodo in cui essere più buoni (per non ben definiti motivi), ma di un incontro vivo e vero con l’Emmanuele, Dio-con-noi, nell’attesa del suo ritorno alla fine dei tempi… abbiamo accolto il suggerimento di un’antica immagine biblica: LA TENDA

Clicca sulla locandina per avere notizie sull’Incontro della Carità 2010


QUARESIMA e PASQUA  2011 – anno A

“APRITE LE PORTE A CRISTO” – Una vita nuova… chiavi in mano!

Le “chiavi in mano” sono una garanzia dell’amore con cui siamo stati amati in Gesù e inseriti nell’amore trinitario con il Battesimo, ma sono anche la responsabilità affidata a tutti i battezzati perché di queste chiavi, nella vita terrena, ne facciano l’uso migliore: quello di aprire le porte a Dio e costruire il Suo Regno, già qui, ora.

Potremmo essere tentati di pensare che l’immagine delle chiavi sia rischiosa e si presti ad un’idea sbagliata di autonomia dell’uomo da Dio, ma è guardando a Gesù che troviamo la giusta interpretazione, facendoci aiutare dalla letture che la Chiesa ci offre nel tempo di Quaresima. Nel deserto Gesù non ha avuto forse la possibilità di scegliere un’altra via, quella più seducente che il diavolo gli indicava? Ma il suo chiudere le porte a Satana per aprirle alla volontà del Padre, lo conduce a rivelare ai discepoli sul Tabor il vero volto di Figlio, e a spalancare la sua vita per donarla a chiunque incontrerà andando verso Gerusalemme (la donna samaritana, il cieco, Lazzaro e le sue sorelle). A loro volta queste persone non sono mai “forzate” ad aprirsi alla fede, ma usano le “chiavi” che hanno ricevuto, rispondendo liberamente all’azione dello Spirito di Gesù nella propria esistenza quotidiana.

La croce: la chiave più difficile da accettare, sulla quale Gesù ha allargato le braccia, affinché, ancora una volta, gli uomini fossero liberi di usare le loro e addirittura chiudere le porte in faccia a Dio. Nel silenzio del sepolcro, dove le chiavi “umane” sono ormai esaurite, risuona l’Alleluja pasquale perché solo Dio Padre può rotolare via la porta di roccia e far risorgere il Figlio amato.