Saluto del Patriarca al Sinodo della Comunità evangelica luterana italiana (Venezia, 24 aprile 2017)
24-04-2017

Sinodo della CELI 2017

(Venezia – Chiesa luterana Campo Ss. Apostoli, 24 aprile 2017)

Saluto del Patriarca di Venezia Francesco Moraglia

 

 

Carissimi amici e fratelli in Cristo,

desidero innanzitutto ringraziare per il cordiale invito la Comunità Evangelica Luterana che – proprio qui a Venezia, conosciuta anche come “città europea della Riforma” – tiene l’assemblea annuale del suo importante Sinodo.

Sono lieto che abbiate scelto per tale solenne appuntamento Venezia, realtà così cara a tutti noi e, appunto, tanto significativa anche per la storia della Riforma luterana in Italia e in Europa.

Sì, dobbiamo davvero rallegrarci e gioire insieme “nel Signore” perché la circostanza temporale del 500° anniversario della Riforma luterana ha rappresentato un’opportunità di maggiore conoscenza e, soprattutto, di incoraggiamento sul percorso di apertura all’ascolto di quanto lo Spirito Santo ci vuole suggerire. Lo testimonia il fatto che con la Comunità luterana veneziana, antichissima e ben nota, sono state oltremodo numerose e preziose – in questi mesi – le occasioni di preghiera, incontro e dialogo. Ricordo con piacere, tra l’altro, la bella celebrazione dell’apertura del 500° anniversario.

Nei giorni scorsi ho voluto consegnare alla Comunità cattolica veneziana una mia lettera pastorale intitolata “Incontro al Risorto”, accompagnata da un’immagine suggestiva che ritrae la corsa degli apostoli Pietro e Paolo al sepolcro vuoto e quindi, appunto, incontro al loro e nostro Signore Gesù.

Mi sembra che quest’immagine renda bene – soprattutto in questo tempo di Pasqua – anche il nostro distinto ma, nello stesso tempo, comune e perciò non distante cammino che come Chiese cristiane stiamo da tempo percorrendo in una crescente tensione all’unità, che si può ben esprimere nel riconoscerci tutti incamminati – anzi, se possibile, diretti di corsa e insieme, anche rispettando i passi e il ritmo degli altri – verso l’unico Signore Gesù Cristo che è Via, Verità e Vita.

In questo anno cinquecentenario della Riforma luterana, nelle scorse settimane, abbiamo anche avuto la gioia di vivere insieme – in particolare con lo stimatissimo pastore Bernd Prigge – la celebrazione ecumenica per il “risanamento delle memorie”.

Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, godiamo del fatto che oggi siamo finalmente capaci di riconoscerci ed accoglierci come fratelli in Cristo, in grado di cooperare nella ricerca del bene comune della nostra città, pronti nel cercare di aiutarci fra comunità cristiane, desiderosi di parlare e conoscerci, nella tensione verso l’unità visibile che non ci stanchiamo di supplicare come dono di grazia del nostro Redentore.

E soprattutto oggi, dinanzi non solo ad una società sempre più plurale ma anche per i drammatici eventi di terrore e morte che i media ci propongono in tragica sequenza, come comunità cristiane avvertiamo con forza l’impegno e la responsabilità di una comune testimonianza di pace autentica, non quella del mondo ma quella che soltanto Cristo Signore può donare, di riconciliazione, di fraternità e di libertà. Per vincere ogni paura, ogni scorciatoia di violenza o vendetta ma anche per vincere ogni relativismo e fondamentalismo.

Rinnovo a voi l’auspicio che ho scritto, pochi giorni fa, nel messaggio di Pasqua: “A quanti condividono la fede in Gesù dico, fraternamente, che in questo tempo di Pasqua dobbiamo più fortemente far risuonare – nei nostri cuori e nelle nostre relazioni – la buona notizia che Gesù è Risorto, vive in mezzo a noi, ci dona pace e speranza e con noi percorre la strada della storia chiedendoci di fare la nostra parte come credenti e cittadini”.

Ancora auguro a Voi tutti buon lavoro per la prosecuzione della Vostra assemblea annuale del Sinodo.