Ecce homo”: due capolavori “pasquali” della pittura veneziana del Cinquecento restaurati e in mostra alla Salute. Inaugurazione giovedì 11 aprile

Patriarcato di Venezia

Ufficio stampa

Venezia, 10 aprile 2019

 

“Ecce homo”: due capolavori “pasquali” della pittura veneziana del Cinquecento restaurati e in mostra alla Salute

Inaugurazione giovedì 11 aprile, alle ore 18.00, nel Seminario Patriarcale di Venezia. A seguire apertura della mostra e visita alla Pinacoteca Manfrediniana

 

Due particolari dipinti di soggetto pasquale che ricordano il sacrificio di Gesù Cristo saranno al centro di “Ecce homo”, la nuova esposizione in programma nella Pinacoteca Manfrediniana, a fianco della basilica della Salute, nei locali del Seminario Patriarcale di Venezia. L’occasione della mostra nasce dall’avvenuto restauro di due capolavori della pittura veneziana del Cinquecento: si tratta di un “Cristo alla colonna” di Palma il Vecchio e di un “Cristo e Pilato” (“Ecce homo”) di Paris Bordone.

L’inaugurazione avverrà giovedì 11 aprile 2019 nell’auditorium del Seminario alla Salute con inizio alle ore 18.00. Sono previsti gli interventi di Andrea Donati (sul tema “Proposte a confronto per Palma il Vecchio e Paris Bordone”), Silvia Marchiori (“Ecce homo, l’iconografia e la mistica”), Davide Bussolari (“Esplorando i dipinti ai raggi X e agli infrarossi”) Marika Barbiero e Luciano Garbin (“Restituire i quadri con il restauro”). A seguire ci sarà l’apertura ufficiale della mostra con visita alla Pinacoteca Manfrediniana.

L’esposizione sarà poi visitabile dal 12 aprile al 29 giugno 2019 con i seguenti orari: da lunedì a venerdì 10.00-12.00 / 15.00-17.00; sabato 10.00-17.00. Chiusure previste: 19 – 20 aprile pomeriggio; 21 – 22 aprile; 25 aprile mattina; 1 maggio. Visite guidate su prenotazione per gruppi (minimo 5 persone) sono possibili, in particolare, nelle domeniche di maggio dalle 15.00 alle 18.00.

Il “Cristo alla colonna” di Palma proviene da una collezione inglese ed è stato esposto solo una volta in pubblico alla John Hopkins University nel 1942 come opera di “Giorgione e della sua cerchia” secondo un’attribuzione proposta da George Richter, uno dei grandi studiosi di Giorgione nel passato. Da allora il quadro è stato ampiamente discusso nella letteratura giorgionesca e gli specialisti hanno via via sempre più dismesso l’attribuzione a Giorgione, senza però riuscire a trovare una proposta alternativa tra il nome di Palma il Vecchio e Tiziano. A restauro ultimato, sembra evidente che l’attribuzione a Palma il Vecchio abbia più senso di altre e in ogni caso i colori e la figura rimandano a un momento topico della pittura veneziana attorno al 1520.

Il “Cristo e Pilato” di Paris Bordone proviene da una collezione italiana e, pur essendo stato pubblicato nell’ultima monografia del pittore, non è mai stato esposto al pubblico in precedenza. Il restauro ha restituito piena leggibilità all’opera e dato piena conferma dell’attribuzione. Bordone ha inventato questa composizione così originale nella piena maturità e, dato il successo, ha prodotto una serie di repliche e varianti. Le fonti citano opere simili in due prestigiose collezioni, vale a dire presso il cardinale di Lorena quando Bordone andò a Parigi nel 1559, e a Venezia presso la collezione Lando, una prestigiosa famiglia veneziana che diede un doge a metà del Cinquecento.

Il confronto tra Palma e Bordone offre quindi l’occasione di vedere le differenze di approccio formale e stilistico a un tema figurativo analogo da parte di due pittori considerati tra i massimi coloristi veneziani del Cinquecento. Maggiori dettagli e le immagini delle opere sono nel file qui allegato.

 

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