Saluto del Patriarca e presidente della CET nella Solenne concelebrazione eucaristica per l’ingresso in Diocesi del nuovo Arcivescovo di Udine mons. Riccardo Lamba (Udine, 5 maggio 2024)
05-05-2024

Solenne concelebrazione eucaristica per l’ingresso in Diocesi del nuovo Arcivescovo di Udine mons. Riccardo Lamba

(Udine, 5 maggio 2024)

Saluto del Patriarca di Venezia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneto Francesco Moraglia

 

 

Carissimi,

oggi viviamo un momento di grazia non solo per la Chiesa che è in Udine ma per tutte le Chiese del Nordest. L’avvicendamento di un pastore è un evento ecclesiale che si vive, nella fede, nelle nostre storie personali e che raccontano le nostre comunità; tutto ciò assume un valore particolare in tempo di cammino sinodale.

Innanzitutto grazie al Vescovo Andrea Bruno che ha servito questa Chiesa con fedeltà ed è divenuto un confratello significativo per la nostra Conferenza Episcopale, quale pastore saggio, disinteressato e coraggioso.

Le nostre storie hanno il sapore dell’umano e trasudano fatiche, sofferenze, gioie, successi e insuccessi. Ciò che le costituisce, però, è il Signore Gesù.

Caro Vescovo Riccardo, insieme, come pastori delle nostre Chiese, siamo chiamati a vivere e garantire la comunione ecclesiale a partire dal Signore Gesù. Lui è il riferimento, come dice oggi il Vangelo: “Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore” (Gv 15,10).

Solo lo Spirito garantisce la Chiesa nel suo cammino rispetto ai diversi consessi umani. Come ci insegna Papa Francesco, dove è lo Spirito è la Chiesa e anche il Sinodo, mentre dove non c’è lo Spirito non c’è né la Chiesa né il Sinodo (cfr. Papa Francesco, Discorso nel momento di riflessione per l’inizio del percorso sinodale, 9 ottobre 2021).

Come popolo di Dio – costituito da vocazioni, carismi, ministeri specifici e complementari – esprimiamo con la vita la “pluriformità” della Chiesa, corpo di Cristo; “pluriformità“ è altro da “pluralismo”.

Ancora Papa Francesco ci ricorda: “…siamo chiamati: all’unità, alla comunione, alla fraternità che nasce dal sentirci abbracciati dall’unico amore di Dio… Nell’unico Popolo di Dio, perciò, camminiamo insieme, per fare l’esperienza di una Chiesa che riceve e vive il dono dell’unità e si apre alla voce dello Spirito” (Papa Francesco, Discorso nel momento di riflessione per ’inizio del percorso sinodale, 9 ottobre 2021).

Termino questo saluto al confratello Riccardo con le parole di san Pier Damiani che, in un’epoca ecclesiale assai difficile (XI secolo), diceva: “La Chiesa di Cristo è unita dal vincolo della carità a tal punto che, come è una in più membri, così è tutta intera misticamente nel singolo membro… È importante questo: non solo che l’intera Chiesa universale sia unita, ma in ognuno di noi dovrebbe essere presente la Chiesa nella sua totalità. Così il servizio del singolo diventa espressione dell’universalità” (Ep 28,9-23).

Carissimi Vescovo Riccardo e fratelli e sorelle della Chiesa che è in Udine, Maria – principio femminile della Chiesa, prima discepola ed evangelizzatrice – vi accompagni e sia modello nel camminare, con passo spedito, verso il Signore Gesù.