Giornata di studi su “Povertà evangelica, missione e vita consacrata” della Facoltà di Diritto canonico San Pio X di Venezia (Venezia, 30 aprile 2015)
Saluto del Gran Cancelliere e Patriarca di Venezia
mons. Francesco Moraglia
Eccellenza [Arrieta], Monsignor Preside, Chiarissimi Professori, Carissimi Studenti e Convegnisti,
Nel pomeriggio di ieri, durante la sua lectio magistralis il cardinale Giuseppe Versaldi ci ha richiamato tra l’altro la necessità di saper “operare un vero discernimento spirituale, evitando facili estremismi o semplicistici riferimenti superficiali al Vangelo” nel ambito “così sensibile del possesso ed uso dei beni temporali nella Chiesa”. Ci ha così degnamente introdotto ai lavori di questa giornata di studio dedicata al trinomio «Povertà evangelica, missione e vita consacrata».
Tale trinomio rimanda direttamente – seppur declinandola all’ambito specifico della vita consacrata – alla missione propria della Chiesa che, come ricorda Gaudium et spes, pur non essendo di ordine politico, economico e sociale, ma di ordine religioso, ha una specifica funzione di costruzione e consolidamento della comunità degli uomini secondo la legge divina e comporta anche il dovere, secondo le circostanze di tempo e di luogo, di suscitare opere destinate al servizio di tutti e, specialmente, dei bisognosi (cfr. GS 42, c. 2).
La Chiesa ancora possiede – almeno in queste nostre aree – molti beni temporali: è un dato innegabile, la cui liceità è determinata dal fine e dalle modalità di utilizzo. E il fine, elenca Presbyterorum ordinis, deve essere l’ordinamento del culto divino, il dignitoso mantenimento del clero, il sostenimento delle opere di apostolato e di carità, specialmente per i poveri (cfr. PO 17, c. 2).
Le modalità di utilizzo – annota Gaudium et spes – devono essere conformi al Vangelo e al bene di tutti, secondo la diversità di tempi e situazioni (cfr. GS 77, c. 5). In proposito – ricorda ancora lacostituzione pastorale – va considerato come esemplare il paradigma apostolico per cui tutti quelli che si dedicano al ministero della parola di Dio sono chiamati ad utilizzare le vie e i mezzi propri del Vangelo che, in molti punti, differiscono dai mezzi propri della città terrena (cfr. GS 76, c. 4). In tal senso la stessa povertà evangelica – lo si ricordava già ieri – è, fin dalle origini, uno strumento peculiare di annuncio della Resurrezione del Signore.
L’odierna giornata di studio deve essere un’occasione di riflessione su un aspetto (per più ragioni) essenziale nella Chiesa e ancor più favorisca il consolidamento di percorsi di approfondimento in materia patrimoniale per coloro che sono (o saranno) operatori del diritto. È infatti sempre più avvertito, nel quotidiano governo delle Chiese particolari e degli istituti di vita consacrata, la necessità di un supporto giuridico affidabile; affidabile perché metodicamente sviluppato e intrinsecamente radicato nella verità del Vangelo.
Nella veste di Gran Cancelliere della Facoltà di Diritto Canonico San Pio X, chiedo perciò al corpo docenti di far sempre più oggetto di riflessione e di studio questa tematica – cui peraltro già lodevolmente rispondono – che è, tra l’altro, ragione non secondaria per cui i Vescovi della Regione Ecclesiastica del Triveneto si sono resi disponibili a sostenere le attività accademiche. A tutti loro, oltre a Voi che avete organizzato e che ora animate questa giornata di studio, va il mio ringraziamento.