Saluto al convegno della Facoltà di Diritto Canonico S.Pio X / Marcianum su 'Il servizio della carità. Forme ecclesiali organizzate alla luce del m.p. Intima Ecclesiae natura' (Venezia, 5 maggio 2014)
05-05-2014
Convegno della Facoltà di Diritto Canonico S. Pio X / Marcianum sul tema ‘Il servizio della carità. Forme ecclesiali organizzate alla luce del m.p. Intima Ecclesiae natura’ (Venezia, 5 maggio 2014)
 
Saluto del Patriarca di Venezia mons. Francesco Moraglia
 
 
 
Eminenza, Eccellenza, grazie per le vostre presenze. Con voi e con tutti i presenti mi scuso perché, per impegni pastorali, potrò fermarmi ai lavori di questo importante convegno solo per un tempo limitato.
Il mio cordiale saluto va poi, in modo particolare, ai docenti e agli studenti che costituiscono la struttura portante della Facoltà di Diritto Canonico San Pio X, una preziosa istituzione voluta dal Santo Papa di cui porta il nome e che, dopo una lunga sospensione delle attività – a partire dalla difficile fase storica che si pone tra le due guerre mondiali – è rinata nell’anno 2003 come Istituto di Diritto Canonico aggregato alla Pontificia Università della Santa Croce che qui desidero ringraziare, in modo particolare, per il costante impegno.
Ricordo anche che il primo preside è stato proprio il prof. Juan Ignazio Arrieta che l’ha autorevolmente guidata fino al passaggio, nel 2008, allo status di Facoltà autonoma.
In quell’anno, poi, il prof. Arrieta venne chiamato dal Santo Padre al Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi e gli subentrò, nell’ufficio di Preside, il prof. Brian Edwin Ferme che – come sappiamo – è stato a sua volta e di recente chiamato a Roma, al Consiglio per l’Economia.
Ci troviamo, quindi, in un momento di transizione che sarà brevissima per questa istituzione d’eccellenza tra le molte realtà afferenti allo Studium Generale Marcianum del Patriarcato di Venezia.
Nell’anno accademico corrente – centenario della morte di Papa Pio X (1914-2014) – si è voluto dar spazio, già nello scorso mese di ottobre, proprio alla figura del santo Pontefice (che, come appena detto, è all’origine di questo istituto accademico di formazione, di studio e di ricerca) con un convegno d’indole prevalentemente storica.
Le due giornate che, invece, si aprono oggi costituiscono uno sguardo specificamente giuridico-canonistico sul ‘servizio della carità’, come recita il titolo del Convegno, di cui si vogliono focalizzare le ‘forme ecclesiali organizzate alla luce del Motu proprio Intima Ecclesiae natura‘ di Papa Benedetto XVI. Si tratta di un atto del supremo legislatore teso a colmare una lacuna dell’ordinamento canonico, esprimendo in maniera adeguata l’importanza del servizio della carità nella Chiesa e il suo ‘profilo costitutivo con il ministero episcopale’.
Il numero 195 del Direttorio per il ministero pastorale dei vescovi, Apostolorum successores, rubricato ‘La Chiesa, comunità di carità‘, riconduce la responsabilità del Vescovo nell’ambito della carità alla stessa consacrazione episcopale, richiamando del rito la specifica domanda: ‘Vuoi essere sempre accogliente e misericordioso, nel nome del Signore, verso i poveri e tutti i bisognosi di conforto e di aiuto?‘.
Parimenti, offre una prospettiva unitaria del ministero della carità, radicandola nel testo di Matteo, dove si parla del prendersi cura degli ‘affaticati e oppressi’ (cfr. Mt 11, 28), affinché in ogni diocesi regni la carità come accoglienza e testimonianza del comandamento di Gesù Cristo, consentendo ai fedeli di sperimentare che la Chiesa è una vera famiglia di Dio riunita nell’amore fraterno (cfr. 1 Pt 1, 22), chiamando e animando molti uomini e molte donne ad unirsi alla Chiesa per il desiderio di seguire il Signore Gesù.
La sfida di mantenere questo profilo alto nella quotidianità del ministero episcopale – declinato ‘per ‘ e ‘dalla’ porzione di Popolo di Dio affidata al vescovo – richiede particolare sapienza legislativa, contrastando scollamenti ed estrinsecismi tra il vissuto pastorale e la compassione del Buon Pastore.
Lo scopo è contrastare fughe e disattenzioni:
·       per non ridurre, come dice il motu proprio, le forme organizzate della carità ad una qualsiasi ‘variante nella comune organizzazione ecclesiale‘;
·       per essere, invece, segno concretamente efficace e anche, perciò, significativo della cura che il Padre ha e vuole che si abbia nei confronti di ‘ogni’ uomo e donna;
·       per dare, anche così, concreta realizzazione al comandamento nuovo che entra in ‘modo costitutivo’ nella natura dell’uomo rigenerato in Cristo.
In questa necessità di custodire lo specifico della missione ecclesiale si radica l’importanza della riflessione odierna che risulta, quindi, pienamente opportuna.
Desidero ringraziare la Facoltà per aver organizzato questo evento che sarà occasione di crescita delle nostre Chiese nell’ambito decisivo della carità.
Desidero, inoltre, ringraziare quanti hanno accettato di intervenire con il loro contributo qualificato, arricchito anche dall’esperienza di diretta cooperazione alla carità del Santo Padre.
Grazie anche all’Osservatorio Giuridico del Veneto e a S.E. mons. Luigi Bressan – arcivescovo di Trento e, in questi anni, vescovo delegato Cet per la Carità – sempre attento e puntuale nella sua azione a coinvolgere la Caritas del Triveneto.
Invito infine gli studenti, che hanno l’opportunità di partecipare a questi due giorni organizzati dalla Facoltà, di sapersene appropriare come di un prezioso tesoro.
E a tutti auguro delle giornate ricche di riflessione, di scambi e di crescita nell’importante ambito della cultura teologico-giuridica.