Relazione sintetica del Patriarca sulla situazione della catechesi in Italia per il Consiglio Internazionale per la Catechesi (Roma, 29 maggio 2015)
29-05-2015
Relazione sintetica sulla situazione della Catechesi in Italia
Consiglio Internazionale per la Catechesi
S.E. mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia
(Roma, 29 maggio 2015)
 
I.                   Situazione della catechesi in Italia
I.1.       Le molteplici proposte
La catechesi in Italia, soprattutto quella dell’iniziazione cristiana, è capillarmente diffusa; l’offerta avviene, normalmente, attraverso le comunità parrocchiali; la risposta è percentualmente elevata soprattutto per l’età dell’infanzia e della fanciullezza. Le proposte formative rivolte alle diverse figure della catechesi sono molteplici anche se non sempre qualitativamente elevate; si auspica che, attraverso metodologie confacenti e aggiornate, si riservi maggiore attenzione alla trasmissione dei contenuti.
La maggior parte delle Diocesi ha un Ufficio catechistico diocesano ben strutturato, con proposte e iniziative che registrano una buona partecipazione; molte sono le pubblicazioni a sostegno della catechesi. Un cammino formativo/catechetico è presente anche nei movimenti, nelle aggregazioni e nei gruppi ecclesiali; la fascia d’età raggiunta più facilmente è quella degli adolescenti e dei giovani.
La catechesi degli adulti, invece, risulta essere in sofferenza un po’ ovunque. Infatti, nonostante le richieste dei documenti ufficiali e la possibilità di servirsi del Catechismo degli adulti[1] – che ha per riferimento il Catechismo della Chiesa Cattolica –, gli incontri settimanali nelle parrocchie, ad eccezione dei tempi forti, sono sempre più rari.
Si sente così la necessità di ripensare iniziative concernenti il primo annuncio. Ad esempio: cicli di conferenze, proposte di approfondimento e preghiera biblica (lectio divina), incontri su temi religiosi, itinerari d’arte cristiana, visite a cattedrali, permanenza in monasteri e/o case d’esercizi spirituali.
In un paese come l’Italia, dotato d’un patrimonio artistico e culturale unico al mondo, si dovrebbero curare maggiormente, e in modo più organico, proposte e cammini catechetici legati a tale ricco patrimonio. Inoltre i media, se bene utilizzati, potrebbero fornire opportunità ulteriori da non sottovalutare.
Oggi la molteplicità delle proposte tende, talvolta, alla frammentazione, ponendo domande sulla reale efficacia dell’annuncio della catechesi. Tanto che i Vescovi italiani nel loro recente documento Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia sottolineano come sia necessario “aiutare le Diocesi italiane a formulare una proposta catechistica unitaria per scandire una comune grammatica della loro azione pastorale. Non si tratta di omologare tante ricchezze peculiari, né di spegnere la creatività, ma di passare da un periodo di sperimentazione di tanti ad un tempo di proposta per tutti, sotto la guida e il discernimento dei singoli vescovi con le loro comunità, nella pluralità delle iniziative e delle esigenze locali[2]. Si tratta di passare – giova ribadirlo – da un periodo di sperimentazione diffusa e parcellizzata ad una proposta unitaria seppur non uniforme.
A questo punto emergono alcune domande: quale vera efficacia hanno i percorsi di iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi? E il giorno del Signore, l’Eucarestia domenicale, la preghiera personale e all’esercizio delle virtù cristiane che posto occupano? Nei più attenti operatori della catechesi desta non pochi interrogativi il rapporto tra metodo della catechesi e contenuti. E che rilievo, infine, ha la figura del Vescovo, «primo catechista» nella Chiesa particolare? I catechisti, poi, come vengono scelti e poi formati? Quale collaborazione – pur nella distinzione di principio – con l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole?
Domande – come si vede – non di poco conto che, già nel loro porsi, dicono di una situazione che interpella profondamente.
 I.2.      Gli Istituti accademici, AICA, case editrici
In Italia vi sono istituzioni accademiche che offrono percorsi formativi di teologia pastorale, catechetica fondamentale, catechesi degli adulti ecc. per quanti opereranno a diverso titolo e nei diversi ambiti della catechesi. In Italia opera, con compiti di promozione e di coordinamento, l’Associazione Italiana dei Catecheti (AICA). Si segnala pure l’attività di diverse case editrici che attualmente vivono un momento di grave difficoltà che caratterizza il mondo dell’editoria in genere.
I.3.       I Vescovi, primi responsabili della catechesi, catechisti per eccellenza[3]
In premessa va detto che tale compito episcopale non deve esser dato per scontato ma, piuttosto, va sempre ribadito. Le domande sopra evidenziate, per altro, sono ben note ai Vescovi come dimostra il recente documento Incontriamo Gesù[4] – frutto di un ampio e condiviso confronto – e in cui vengono elaborate le linee programmatiche per il futuro cammino della catechesi in Italia.
Durante la 66^ Assemblea Generale della Conferenza Episcopale Italiana (19-22 maggio 2014), svoltasi nel segno del binomio “Comunione e comunicazione della fede”, Papa Francesco ha raccomandato ai vescovi: «Accompagnate con larghezza la crescita di una corresponsabilità laicale; riconoscete spazi di pensiero, di progettazione e di azione alle donne e ai giovani: con le loro intuizioni e il loro aiuto riuscirete a non attardarvi ancora su una pastorale di conservazione – di fatto generica, dispersiva, frammentata e poco influente – per assumere, invece, una pastorale che faccia perno sull’essenziale. Come sintetizza, con la profondità dei semplici, Santa Teresa di Gesù Bambino: “Amarlo e farlo amare”. Sia il nocciolo anche degli Orientamenti per l’annuncio e la catechesi»[5].
Gli elementi portanti del documento proposto dai Vescovi risultano così essere: la “soggettività” della comunità ecclesiale in ordine all’azione catechistica, la qualificazione degli operatori pastorali, la formazione del clero all’annuncio-catechesi (iniziale, in seminario; permanente, nel presbiterio), la catechesi con gli adulti, la pastorale battesimale e delle prime età, l’attenzione ai preadolescenti, la revisione almeno parziale degli strumenti catechistici.
II.                Un ministero laicale di catechista?
In sede di redazione del citato documento orientativo Incontriamo Gesù è stata evocata la questione della istituzione di un ministero per i catechisti laici, uomini e donne. In merito si è valutato opportuno, anche in attesa di eventuali pronunciamenti della Santa Sede, preferire al momento la “sottolineatura pastorale” del rilievo del “mandato” conferito dal Vescovo a coloro che sono designati – in genere di anno in anno – a svolgere l’incarico di catechista[6].
Di fatto il documento promulgato dalla CEI non contiene l’espressione «ministero del catechista» o simili – né nel testo vero e proprio né nell’allegato Glossario a firma dell’Ufficio catechistico nazionale[7] – ma insiste sul “mandato” da parte del Vescovo e sulla ministerialità catechistica. Così facendo, appare recepita l’indicazione, formulata a suo tempo da alcuni Dicasteri vaticani[8], in ordine alla «importanza di chiarire e distinguere le varie accezioni che il termine “ministero” ha assunto nel linguaggio teologico e canonico», anche tenendo conto della differenza tra munera (funzioni), che propriamente «sono partecipazione all’unico sacerdozio di Cristo», e officia (uffici), nel caso affidati temporaneamente ai laici: questi ultimi «sono invece esclusivamente frutto di una deputazione della Chiesa».       
Ciò precisato, è probabile che l’eventuale introduzione di un ministero del catechista – sulla base ad esempio di quanto affermato nel Direttorio Generale per la Catechesi[9] – non susciterebbe in Italia soverchie perplessità e tantomeno opposizioni nel clero, nei catechisti e nel resto del popolo di Dio. Ciò che, però, sembra prioritario per la catechesi in Italia è, piuttosto, una maggiore attenzione alla scelta e alla formazione dei catechisti, insieme alla valorizzazione del mandato conferito ai catechisti dai pastori. In ogni caso, l’eventuale modifica di status giuridico rimane questione che dovrà esser considerata da chi ha competenza e autorità nella Chiesa.   


[1] Conferenza Episcopale Italiana, La verità vi farà liberi. Catechismo degli adulti, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1995.
[2] CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia (29.06.2014), n.5.
[3] GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica Catechesi Tradendae (16.X.1979), n. 63b.
[4] Conferenza Episcopale Italiana, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia (29.06.2014).
[5] CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi, Presentazione.
[6] Cfr. la sessione del Consiglio episcopale permanente della CEI del 24-26.03.2014, discussione sul p.to 9 all’o.d.g.
[7] Cfr. Conferenza Episcopale Italiana, Incontriamo Gesù, nn. 76-78 (“La ministerialità del catechista”). Nel Glossario sono presenti la voce «Mandato del Vescovo ai catechisti» e «Catechista». Qui si dice che «il suo [del catechista] ministero si integra con la pluralità di figure che caratterizzano la Chiesa locale», ma la terminologia impiegata non pare voler assumere una connotazione giuridica (di fatto, subito dopo si preferisce parlare di “ministerialità” del catechista).
[8] Congregazione per il Clero – Pont. Consiglio per i Laici – Congregazione per la Dottrina della Fede – Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti – Congregazione per i Vescovi – Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli – Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica – Pont. Consiglio per l‘interpretazione dei Testi Legislativi, Istruzione su alcune questioni circa la collaborazione dei fedeli laici al ministero dei sacerdoti (15.08.2007), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2007. Tolta la «Premessa» e la «Conclusione», l’intervento si articola in «Principi teologici» e «Disposizioni pratiche»; dalla sezione pratica sono tratti i passi citati in questa sede.
[9] Congregazione per il Clero, Direttorio Generale per la Catechesi (15.08.1997), n. 231, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1997, p. 237.