Preghiera del Patriarca al Santissimo Redentore (19 luglio 2015)
19-07-2015
Preghiera al Santissimo Redentore
(19 luglio 2015)
Francesco Moraglia, patriarca
 
O Santissimo Redentore, anche quest’anno abbiamo attraversato il ponte di barche che, da oltre quattro secoli, è segno vivo della fede del nostro popolo e dell’intera città di Venezia.
Insieme abbiamo camminato, gli uni accanto agli altri, ognuno col suo bagaglio di speranze, aspettative e progetti ma, anche, col suo gravame di piccole e grandi ferite, di piccole e grandi fatiche. Ciascuno di noi – attraversando questo ponte – ha detto, con la fede di cui è capace, la sua preghiera.
Ma la nostra prima preghiera, quella che precede ogni altra, sia: Signore Gesù, aumenta la nostra fede!
Sì, o Santissimo Redentore, aumenta la nostra fede, poiché solo attraverso una fede forte e coraggiosa sarà a noi possibile esprimere una coerente vita di carità. Le nostre storie personali, oggi, si sono incontrate per un breve spazio di tempo, quello necessario per transitare dalla riva delle Zattere a quella della Giudecca dove sorge la basilica che la fede dei nostri padri Ti ha innalzato.
            Questo breve cammino in cui, tra noi sconosciuti, abbiamo camminato gli uni accanto agli altri è simbolo della nostra vita. Insieme, infatti, ci siamo incamminati verso la meta comune guardando il Signore Gesù e, così, passo dopo passo, abbiamo inteso mettere le premesse per costruire una nuova casa comune, che sia una comunità di persone che camminano in novità di vita.
Infine, questa bella e per noi veneziani carissima basilica del Santissimo Redentore ci ricorda in modo vivo la nostra storia, le nostre tradizioni più care, la nostra fede. Quante volte, infatti, nei secoli, la soglia di questo tempio è stata varcata dai nostri antichi padri che, nei momenti del bisogno, qui ritrovavano sempre nuovi motivi per andare avanti.
Santissimo Redentore, aiuta anche noi ad essere “ponti” – per questo nostro tempo difficile ma affascinante, nelle nostre piccole e fragili persone – affinché, nel rispetto e nella salvaguardia della nostra storia e delle nostre tradizioni, possiamo essere – secondo le concrete possibilità di ciascuno – uomini e donne accoglienti, come da sempre la città di Venezia è spazio d’incontro e ponte tra Occidente e Oriente.
Tutto questo Ti chiediamo, o Santissimo Redentore, nella sera di questo giorno che appartiene alla storia della nostra amatissima città di Venezia e alla fede del nostro popolo.