Omelia nella S. Messa per la festa di S. Sebastiano, patrono della Polizia Municipale (Chiesa vicariale S. Sebastiano / Venezia, 21 gennaio 2013)
21-01-2013

S. Messa in occasione della festa di S. Sebastiano, patrono della Polizia Municipale

 

(Chiesa vicariale S. Sebastiano / Venezia, 21 gennaio 2013)

 

Omelia del Patriarca mons. Francesco Moraglia

 

 

 

 

 

 

Pio XII, nel 1957, proclamò Sebastiano patrono del Corpo dei Vigili Urbani; oggi i Vigili Urbani sono denominati Corpo di Polizia Municipale ma Sebastiano continua ad essere il loro Patrono. Fermiamoci un attimo su questa figura così cara all’iconografia cristiana.

 

Secondo Ambrogio, il grande Vescovo di Milano, Sebastiano era nativo della città lombarda ma di provenienze francesi e spagnole; si trasferì poi a Roma e divenne comandante della coorte pretoriana. Qui Sebastiano non si limitò all’esercizio di quest’alta funzione ma si adoperò per diffondere la fede cristiana e si fece carico di sostenere quei cristiani che erano in carcere, come si faceva carico, anche, della sepoltura dei martiri.

 

Sebastiano è un uomo di Stato che vive in quel periodo di tempo in cui vigeva ancora il principio formulato all’epoca di Nerone per cui per i cristiani ‘non licet esse vos’: non vi è lecito esistere. La data più probabile del martirio di Sebastiano è all’inizio della persecuzione di Diocleziano, alla fine del terzo secolo.

 

Sebastiano vive la sua fede nell’epoca in cui non era lecito avere un pensiero difforme a quello dello Stato, per ciò che riguardava la propria coscienza. Dovremo aspettare l’editto di Milano del 313 d.c. – quest’anno corrono i 1700 anni – per cui i cristiani potranno essere liberi cittadini. Poi verrà Teodosio, ma questo è un altro discorso…

 

Si tratta, quindi, di un uomo che è fedele allo Stato ma anche fedele alla sua coscienza. Il cristianesimo inglese – su questo punto della libertà di coscienza e della fedeltà allo Stato – ci aiuta molto con la figura di Tommaso Moro e, per altro verso, del cardinale John Herry Newman.

 

Sebastiano fu rimproverato dall’Imperatore che si lagnò con lui, una volta che fu denunciato come cristiano, dicendogli pressappoco questo: ‘Io ti ho dato fiducia e tu mi hai tradito’. E Sebastiano, con quella fermezza di chi non solo parla ma fa, rispose: ‘Io sono fedele alla mia coscienza per quello che riguarda il rapporto con Dio, ma sono stato fedele in tutto anche al mio dovere’.

 

Sebastiano diventa allora una figura che va al di là della funzione che – pur con scrupolo, con professionalità e con fedeltà – esercitò all’interno della civitas. Soprattutto Sebastiano si dimostra capace di prossimità, in particolare nei confronti delle persone provate e in difficoltà, e questa sua vicinanza, questa sua prossimità, questo suo impegno civico in favore dei propri concittadini apre un tema importante: quello di essere liberi nella coscienza e fedeli allo Stato.

 

Abbiamo iniziato la Messa dicendo: ‘Signore, aiutaci a obbedire di più a Te’. Siamo chiamati a guardare a questa figura fedele e libera, la sua libertà e la sua fedeltà, e a guardare alla storia sapendo che la storia ha un riferimento più alto della storia; per questo motivo Sebastiano accettò il martirio.

 

Desidero ringraziare il Comandante del Corpo di Polizia Municipale per questo invito e tutte le Autorità presenti. Desidero formulare il mio augurio alle donne ed agli uomini di questo Corpo, vedendo in loro quella prima presenza di un’articolazione dello Stato nelle nostre città, nelle nostre strade e nei nostri quartieri. Con la peculiarità propria della nostra città: l’imponente flusso turistico. Voi che portate la divisa del Corpo di Polizia Municipale siete, in molti casi, il primo riferimento.

 

Molte volte noi cittadini abbiniamo la divisa del Corpo di Polizia Municipale alla sanzione amministrativa. Siate giusti e fate il vostro dovere, perché voi siete ben altro per noi: siete un riferimento importante, siete il primo raccordo con chi si può trovare nel momento della difficoltà  che può essere piccola ma, in certi casi, può essere anche grave.

 

Siete il primo riferimento. Siete nella nostra preghiera, siete nella preghiera di tutti i cittadini onesti. Guardando a voi le nostre città ci appaiono più sicure e dovremmo svincolare di più la nostra memoria dal vigile come colui o colei che segna la multa. Avete un compito importante, soprattutto per chi visita la nostra città: siete come il primo biglietto da visita.

 

Vi ringrazio per quello che fate, vi ringrazio per quello che fate anche al di là dello stretto dovere. San Sebastiano – patrono del vostro Corpo – sia veramente per voi e per le vostre famiglie un protettore, una guida e un aiuto.