Omelia nella festa diocesana della vita consacrata (Venezia, 27 gennaio 2007)
27-01-2007

BASILICA PATRIARCALE DI SAN MARCO EVANGELISTA

S. MESSA NELLA FESTA DIOCESANA DELLA VITA CONSACRATA
Fil 3, 8-14; Sal 15; Gv 15, 9-17

OMELIA DEL PATRIARCA S. E. R. CARD. SCOLA
Venezia, 27 gennaio 2007

1. «Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi’ Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi» (Vangelo). Siamo qui anche quest’anno per celebrare la memoria viva dell’evento sorprendente di un amore che ci ha preceduto e a cui noi, per grazia, abbiamo acconsentito.
«Sei tu, Signore, il mio unico bene»: il ritornello del Salmo responsoriale è la formula della nostra professione, ogni giorno rinnovata, e della nostra quotidiana offerta. È il cuore da cui sgorga il fiotto della nostra inesauribile fecondità, della nostra operosità quotidiana («Esse amano Gesù e trasformano in azione vivente questo loro amore», Beata Madre Teresa di Calcutta).

2. «Sei tu il mio Signore. Senza di te non ho alcun bene» (Salmo responsoriale). La vocazione verginale, attraverso la pratica dei consigli evangelici, è testimonianza privilegiata prima alla Chiesa e poi al mondo di questo primato di Dio e della sua totale ‘convenienza’ per la vita di ogni uomo. Tanto più oggi, in cui egli sembra averne smarrito il ‘gusto’, come di recente ha acutamente richiamato il Santo Padre: «’ Ma com’è possibile che un uomo dica ‘no’ a ciò che vi è di più grande; che non abbia tempo per ciò che è più importante; che chiuda in se stesso la propria esistenza? ‘ In realtà, non hanno mai fatto l’esperienza di Dio; non hanno mai preso ‘gusto’ di Dio; non hanno mai sperimentato quanto sia delizioso essere ‘toccati’ da Dio! ‘ Il nostro compito è di aiutare affinché le persone possano assaggiare, affinché possano sentire di nuovo il gusto di Dio» (Benedetto XVI, Omelia Messa con i vescovi svizzeri, 7/11/2006).

3. «Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra» (Salmo responsoriale). Seguire la sua via (seguire la Via che è Cristo Signore) – tutti noi ne facciamo esperienza – è la possibilità del pieno compimento del nostro io. Questo è il segreto dell’ascesi cristiana, la ragione di ogni sacrificio in essa implicato. Il vero amore, infatti, non misura, né si scoraggia di fronte al limite, proprio o dell’altro. Non si ferma, come dice la straordinaria testimonianza di Paolo ai cristiani di Filippi: «Non però che io abbia gia conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch’io sono stato conquistato da Gesù Cristo» (Prima Lettura).
L’ascesi cristiana, affascinante paradigma di ogni impegno morale umano, si fonda su di una visione profondamente realista dell’uomo, consapevole della sua grandezza e della sua miseria. Per questo non si identifica mai col suo sforzo solitario, ma con un’indomabile capacità di ripresa: «Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù» (Prima Lettura).

4. Il carisma di fondazione, partecipato per grazia da ciascuno di voi e vissuto nella comunione della vostra famiglia religiosa, è cattolico e vi apre a vivere le dimensioni del mondo. Ma, come ho ricordato nell’ultima Scuola di Metodo ai responsabili della nostra Diocesi: «La missione che sgorga dalla comunione ha come legge vivere le dimensioni del mondo a partire dalla prossimità». Il Patriarca, i suoi collaboratori e tutti i fedeli del Patriarcato contano moltissimo su di voi!
La Visita Pastorale documenta l’azione straordinaria che svolgete nel campo dell’educazione, della condivisione del bisogno dei poveri e degli ultimi, nella edificazione della vita nelle comunità parrocchiali. Testimoniate la feconda bellezza del vostro carisma radicandolo sempre di più nella vita del Patriarcato. Per questo apritevi sempre più con docilità al metodo di vita cristiana proposto nella nostra Chiesa patriarcale.

5. Chiediamo alla Vergine Nicopeja che interceda per noi presso il Suo amato Figlio. Egli ha sconfitto il male e la morte. La nostra esistenza quotidiana possa testimoniare questa prodigiosa vittoria. Amen