Omelia nella Domenica delle Palme (Venezia, 1 aprile 2007)
01-04-2007

BASILICA PATRIARCALE DI SAN MARCO

DOMENICA DELLE PALME

Venezia, 1 aprile 2007

PROCESSIONE DA S. MARIA FORMOSA ALLA BASILICA : Lc 19, 28-40
S. Messa: Is 50,4-7; Sal 22 (21), 8-9.17-18.19-20.23-24; Fil 2,6-11; Lc 22, 14 ‘ 23, 56.

OMELIA DEL PATRIARCA S.E.R. ANGELO CARD. SCOLA

1. Il più grande dramma della storia
«Beato colui che viene, il re, nel nome del Signore» (Vangelo di Luca prima della processione). Gesù entra in Gerusalemme trionfalmente, acclamato come messia dai suoi discepoli. Rifiuta di metterli a tacere come gli domandano, contrariati, alcuni Farisei: «Se tacessero loro, griderebbero le pietre». Ha requisito una cavalcatura semplicemente dicendo che ne aveva bisogno, come un re; e come un re ha cavalcato sui mantelli.
Eppure egli sa bene cosa l’aspetta. Varcata la porta della città, a pochi metri da questi mantelli stesi al suo passaggio, da queste palme festose agitate, da queste acclamazioni di plauso, è in agguato la potenza del male. Lo aspettano la fuga e il rinnegamento dei suoi, la solitudine e l’angoscia, il Crocifiggilo! e lo scherno dei capi e del popolo, la sua orribile morte’
L’opposizione violenta e rabbiosa del male sembra avere la meglio sulle forze del bene. Si delinea nel Vangelo, che oggi non viene semplicemente letto ma recitato a più voci, il più grande dramma della storia, quello di cui ogni altro dramma è l’eco infinite volte ripetuta.
Tutti noi, anche i più distratti, qui convocati dal Sacramento eucaristico dell’amore, siamo immersi nel vivo dell’azione, ci rendiamo conto di avere oggi una parte attiva in questa storia che non fu solo di quel tempo ma che dura per ogni istante del tempo. Non siamo spettatori…

(il testo completo è nel file allegato)