Omelia del Patriarca nella S. Messa in occasione dell’ordinazione diaconale di un seminarista della Congregazione religiosa Piccola Opera della Divina Provvidenza - Orionini (Marghera / Chiesa parrocchiale S. Pio X, 16 dicembre 2023)
16-12-2023

S. Messa in occasione dell’ordinazione diaconale del seminarista Henrique Fortes de Almeida Francioni Gama

della Congregazione religiosa Piccola Opera della Divina Provvidenza – Orionini

(Marghera / Chiesa parrocchiale S. Pio X, 16 dicembre 2023)

Omelia del Patriarca Francesco Moraglia

 

 

Saluto il Direttore generale della Piccola Opera della Divina Provvidenza padre Tarcisio Vieira, il Superiore provinciale don Giovanni Carollo, il parroco di questa comunità don Filippo Benetazzo e tutti voi qui presenti.

Uno speciale saluto desidero rivolgere a Henrique – che tra poco viene ordinato diacono – e anche alla sua mamma, la signora Lourdes, e a tutti gli altri studenti che stanno seguendo il loro percorso vocazionale all’interno della famiglia orionina.

Caro Henrique, considera innanzitutto come un particolare dono il fatto di vivere la tua ordinazione diaconale – e quindi il tuo ingresso nel ministero ordinato – in questo specifico tempo liturgico: siamo in Avvento, un tempo molto breve ma intenso e caratterizzato da un profondo senso di attesa, di sobrietà, di preparazione.

L’Avvento condivide con la Quaresima lo stesso colore liturgico – il viola – ma in questo caso a prevalere è, appunto, l’attenzione verso l’attesa e la sobrietà, elementi necessari per fare spazio ed accogliere nella nostra vita e nella nostra storia Colui che viene.

È perciò anche un tempo di gioia, come ci viene testimoniato soprattutto in questa terza domenica di Avvento – chiamata Domenica “Gaudete”, ossia “Rallegratevi” – dove anche il colore liturgico cambia leggermente e passa al rosaceo. È la gioia dell’attesa, è la gioia in vista dell’incontro con il Salvatore che viene.

Le letture di oggi invitano alla gioia e, nello stesso tempo, hanno un contenuto di gioia. “Lo spirito del Signore Dio è su di me, perché il Signore mi ha consacrato con l’unzione; mi ha mandato a portare il lieto annuncio… Io gioisco pienamente nel Signore, la mia anima esulta nel mio Dio, perché mi ha rivestito delle vesti della salvezza, mi ha avvolto con il mantello della giustizia,”, sono le parole del profeta Isaia nella prima lettura (Is 61,1-2.10-11) che riecheggiano poi anche nel salmo responsoriale che oggi, in realtà, riprende la prima parte del Magnificat e ci riconsegna il canto della Vergine Maria: “L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva” (Lc 1,46-48).

“Siate sempre lieti, pregate ininterrottamente, in ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi. Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie” (1Ts 5,16-20): è questa l’esortazione che, con la seconda lettura (1Ts 5,16-24), san Paolo rivolge ai cristiani di Tessalonica ed anche a noi.

Il Vangelo (Gv 1,6-8.19-28) ci ripresenta poi Giovanni Battista che, subito dopo la Madonna, è la figura che più contraddistingue il tempo di Avvento. Abbiamo appena ascoltato la testimonianza di Giovanni che ”non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce” (Gv 1,8), ossia al Signore che viene, che viene dopo di lui ma che è più grande di lui. E, poco più avanti sempre nel Vangelo di Giovanni, lo stesso Battista dirà: “…l’amico dello sposo (Cristo sposo dell’umanità a Cana), che è presente e l’ascolta, esulta di gioia – ecco, ancora, la gioia che ritorna – alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire” (Gv 3,29-30).

Caro Henrique, la gioia accompagni perciò questa tua ordinazione diaconale e ne sia come il sigillo che si fissa e si prolunga nella tua vita di Figlio della Divina Provvidenza, realtà voluta dal Santo don Luigi Orione che nel 1935 così scriveva da Buenos Aires ad alcuni amici dell’Opera: “Tutti sentirete con me, certo, vivissimo il desiderio di cooperare, per quanto è da voi, a quel rinnovamento di vita cristiana – all’ «instaurare omnia in Christo» – da cui l’individuo, la famiglia e le società possono attendere la ristorazione sociale. Abbiate il coraggio del bene!” (Lettere 11,291).

Il vero motivo della gioia è la novità di Cristo che cambia il modo di pensare, il modo di parlare, il modo di agire del discepolo del Signore. Tutto questo era ben chiaro in Don Orione che – richiamandosi al motto e alla figura del Santo Papa Pio X a cui è intitolata questa parrocchia e che, di recente, abbiamo potuto accogliere e venerare nelle sue reliquie in questa chiesa – aveva ben presente che il rinnovamento nostro e del mondo non poteva avvenire attraverso chissà quale nostro studio o progetto pastorale ma solamente nel momento in cui si vive “in Cristo”, si ricapitola tutto in Lui e ci lasciamo trasformare da Lui.

Il nome stesso della realtà fondata da don Orione e di cui anche tu, Henrique, fai parte – “Piccola Opera della Divina Provvidenza” – pone l’accento sulla grandezza dell’opera di Dio e sull’abbandonarsi con fiducia a Lui nelle e attraverso le nostre piccole opere; solo chi vive di fede, solo chi vive nella carità, solo chi vive nella speranza incarna bene quest’Opera.

Il sacramento dell’ordine sacro, nel grado del diaconato, ha al centro il servizio ed è per questo che tra poco, caro Henrique, avverrà su di te l’imposizione delle mani. Con l’ordinazione diaconale sei così chiamato, ogni giorno, a far salire a Dio dalla tua vita un “sì” pieno e totale che sia capace anche di suscitare e sostenere la fede, la carità e la speranza di quanti il Signore porrà sulla tua strada.

Il tuo “sì” ora è… per sempre! Oggi, infatti, il “per sempre” assume nella comunità cristiana – e in chi ti vede e conta su di te – anche i lineamenti del tuo volto, il tono della tua voce, la tua sembianza fisica.

A Dio si deve offrire liberamente il meglio, le primizie, non solo qualcosa, ma tutto. Se noi – che siamo creature piccole, limitate e fragili – doniamo tutto ciò che abbiamo e siamo, quel tutto – anche se obiettivamente è poco – è “il” tutto. E più del tutto non è possibile dare.

Ogni ministro ordinato – e questo vale per il vescovo, per il presbitero e per il diacono – deve aver sempre chiaro che il Signore è al primo posto e viene prima di tutti e di ogni altra cosa; solo ponendo Gesù al primo posto il ministro ordinato non farà preferenze di persone e potrà raggiungere tutti.

Con l’ordinazione, il diacono riceve nel suo stesso essere – in modo sacramentale – l’impronta di Cristo-Servo divenendo a Lui conforme. Con l’ordinazione, quindi, è donata una nuova identità; non si tratta soltanto di una vaga somiglianza al Cristo che serve o del risultato di un impegno ascetico ma di una reale conformità che tocca l’essere stesso della persona ed abilita in modo specifico il diacono a compiere i gesti di Cristo-Servo.

Caro Henrique, vivi allora il tuo diaconato nel servizio: il servizio all’altare, il servizio della carità, il servizio dell’annuncio della Parola, il servizio nella Chiesa e a favore di tutti i piccoli e i poveri (sia di genere materiale che spirituale) con una predilezione, se possibile, per i “più poveri” seguendo la passione del Fondatore Don Orione. Vivi a servizio dell’avvento del Regno di Dio, vivi annunciando e attendendo il Signore che viene!

Vivi in pienezza la spiritualità della Congregazione di cui sei figlio e, quindi, vivi da Figlio della Provvidenza, che significa anche figlio della fede in Cristo. Impegnati a vivere, in particolare, con grande spirito di famiglia, con accogliente semplicità e con santa letizia così da diffondere bontà, serenità e gioia – la gioia che viene da Dio, dalla novità di Dio – in ogni momento e per il bene di ogni persona.

Come sapete bene, Don Orione e tutta la Congregazione riconosce la Vergine Maria Santissima, Madre di Dio, come la “Celeste Madre e Fondatrice” e si rivolge ai santi come patroni ed ispiratori: da san Michele Arcangelo a san Giuseppe, dagli apostoli Pietro e Paolo ai grandi testimoni religiosi come lo stesso Don Orione, il Cottolengo, Don Bosco e infine, anche, il “nostro” san Pio X.

A questi potenti intercessori chiediamo di accompagnarti, caro Henrique, mentre inizi il tuo ministero diaconale affinché quanti ti incontreranno possano scorgere sempre in te i lineamenti, la voce, il volto di Gesù servitore di tutti: “Gesù Cristo si ama e si serve in croce e crocifissi con Lui”, diceva Don Orione.

E quella stola che da oggi indosserai attraversi il tuo corpo e passi nel tuo cuore, come segno della carità di Cristo, che è molto di più della semplice solidarietà umana. Le opere di misericordia, materiali e spirituali, siano sempre quell’orizzonte caritativo ampio, a 360° gradi, che avvolge e caratterizza la vita tua e di chi appartiene al Regno di Dio. “Instaurare omnia in Christo” sarà così la cifra e la garanzia della tua vera gioia.