Omelia del Patriarca nella processione e S. Messa nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore (Venezia, Campo S. Maria Formosa / Basilica Cattedrale di San Marco - 25 marzo 2018)
25-03-2018

Processione e S. Messa nella Domenica delle Palme e della Passione del Signore

(Venezia, Campo S. Maria Formosa / Basilica Cattedrale di San Marco – 25 marzo 2018)

Omelia del Patriarca Francesco Moraglia

 

 

 

Cari fedeli,

iniziamo i riti della settimana più santa dell’anno. Vi offro qui solo un breve pensiero su che cos’è la liturgia della Chiesa.

Non ci troviamo, in questo momento, raccolti in una facoltà teologica o in uno stadio o in un luogo di convegno. Siamo, grazie a Dio, nella chiesa cattedrale. E stiamo celebrando la liturgia.

La Parola di Dio che è stata pronunciata nell’azione liturgica partecipa di un’efficacia sacramentale. E allora diventa importante – soprattutto in questa settimana – il nostro modo di ascoltare la Parola di Dio che viene proclamata non come qualcosa che ci informa di alcuni avvenimenti accaduti duemila anni fa, ma come Parola che porta salvezza se ascoltata nella fede, se condivisa nella comunità ecclesiale, se la si lascia entrare nella propria vita e se si lascia che giudichi anche la propria vita..

Tutti abbiamo ascoltato la narrazione della passione di Gesù, tutti la conoscevamo già. Ognuno di noi l’ha ascoltata con la fede, con l’amore e con la speranza che ci sono state suscitate dal tempo quaresimale, tempo della preparazione. In ciascuno di noi quella Parola già nota, che non intendeva informarci su avvenimenti che conoscevamo, ha avuto un effetto differente.

Nella settimana santa ascoltiamo la Parola di Dio come Parola che salva e partecipiamo all’azione liturgica non compiendo dei riti ma entrando nel mistero. Chi ascolta e celebra nella fede – appunto attraverso i gesti e l’ascolto della Parola proclamata nella liturgia – entra nel mistero della croce, della salvezza, della risurrezione.

È una grande grazia la settimana santa. E sarebbe triste fare dell’altro e non cogliere l’evento salvifico celebrato nella Chiesa e dalla Chiesa.

Buona santa settimana!