Omelia del Patriarca al pellegrinaggio mariano diocesano a Caorle (Santuario Madonna dell'Angelo / Duomo S. Stefano, 6 aprile 2013)
06-04-2013

Pellegrinaggio mariano diocesano a Caorle

(Santuario Madonna dell’Angelo / Duomo S. Stefano, 6 aprile 2013)

Omelia del Patriarca mons. Francesco Moraglia

 

  

Il Vangelo che abbiamo appena ascoltato (Mc 16, 9-15) riassume in pochi versetti quanto gli altri evangelisti – soprattutto Luca e Giovanni – narrano invece in modo particolareggiato.

Gesù, dopo aver convinto i discepoli della realtà della sua risurrezione, li manda ad annunciare il Vangelo, cioè la ‘buona notizia’. E la buona notizia è che Dio non è lontano dagli uomini, Dio non abita in un cielo distante dalle sofferenze e dalle fatiche degli uomini. Dio, al contrario, è entrato nella sofferenza degli uomini. Dio abita la sofferenza umana.

La croce non è una fantasia. È la realtà su cui si regge il mondo e la storia. Il buon annuncio cristiano consiste proprio nella notizia che Dio è questa misericordia, è questa pace, è questo perdono. Dio è colui che mi perdona e la croce lo dice in modo eloquente: quel Gesù – che noi uomini abbiamo scartato e considerato inutile, che abbiamo messo in croce – Dio lo ha risuscitato.

Nel discorso di Pentecoste – che è il primo annuncio missionario e la prima predica della Chiesa – Pietro pone l’alternativa forte tra il modo di agire, di pensare e di parlare degli uomini e quello che è l’agire, il pensare e il parlare di Dio. La voce di Pietro risuona forte, autorevole, sicura, capace di richiamare alla verità dei fatti.

«Uomini di Israele – dice Pietro –, ascoltate queste parole: Gesù di Nazareth – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene -, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato’» (At 2, 22-24).

La misericordia di Dio non è debolezza, mancanza di forza o di energia. Non è timore. La misericordia è la forza di Dio: quel Gesù che voi avete inchiodato alla croce e ucciso ‘Dio lo ha risuscitato”. Quel Gesù che gli uomini hanno scartato, Dio lo ha approvato e non lo ha consegnato alla morte. Allora la misericordia di Dio è questa volontà di perdono che ci è offerta.

Domani è la festa della Divina Misericordia, istituita nel 2000 da Giovanni Paolo II; l’origine di questa festa liturgica non è, però, il suo magistero ma il Nuovo Testamento. Ed è anche l’esperienza mistica di una suora polacca che visse proprio nella diocesi di Cracovia.

(testo integrale dell’omelia nell’allegato in calce)