OMELIA AL FUNERALE DI DON LIONELLO ANDRIOLO
Chiesa  S. Maria della Pace, Bissuola, 18 settembre 2002
18-09-2002

S. Maria della Pace / Bissuola, 18 settembre 2002
(Gb 19, 1.23-27; Rm 6, 3-9; Mc 15, 33-39; 16, 1-6)

Fratelli e sorelle nel Signore,
1. Don Lionello oggi torna qui, fra la sua gente che lo accoglie con la speranza sicura di consegnarlo all?amore misericordioso del Padre.
Per 34 anni egli è stato padre di questa parrocchia, da lui fondata e da lui costruita a prezzo di grandi sacrifici. Generazioni di bambini sono state da lui battezzate e poi accompagnati nel cammino dell?iniziazione cristiana. Di innumerevoli coppie ha benedetto il matrimonio e molte persone sono state accompagnate da lui all?incontro definitivo con il Padre.

2. Oggi questa sua famiglia lo piange e lo raccomanda alla bontà del Padre, ricordandogli quanto egli ha fatto per tutti, con discrezione e per lo più in silenzio.
Don Lionello non era di molte parole ? e un po? ne soffriva ? ma era un prete di cuore. Intuivi la sua gioia interiore in quel suo sorriso che non riusciva a nascondere un velo di mestizia. Però cercava il rapporto con la sua gente e ne è testimonianza la visita annuale alle famiglie, a cui era fedelissimo.
Era fiero del suo patronato – e godeva quando lo vedeva frequentato ? e della scuola materna, che ritenne sempre importante per la sua parrocchia.
Era anche santamente orgoglioso d?aver dato alla Diocesi due sacerdoti: si sentiva impegnato personalmente a garantire alla Chiesa qualcuno che desse continuità al suo ministero.
Qualche anno prima di rinunciare al suo mandato, si rese conto che la zona che oggi è diventata la parrocchia del ?Corpus Domini?, richiedeva una particolare attenzione pastorale e, volentieri, assecondò la costituzione di una nuova comunità autonoma.
Quando, nel 1988, la sua salute ebbe un forte cedimento, egli, con molto riserbo e senza fare drammi, rinunciò. Il suo cuore però è sempre rimasto alla Bissuola, telefonava spesso a don Liviano e ritornava volentieri tra la sua gente.

3. Ora egli ha terminato la corsa. Durante i 55 anni del suo ministero presbiterale ha sorretto la fede delle comunità che gli vennero affidate ? San Lorenzo e Carpendo come vice-parroco, i sinistrati del Polesine a San Giuliano e infine la Comunità di Santa Maria della Pace – predicando la Risurrezione di Gesù, come fondamento sicuro della nostra vita, al di là della morte.

?Io so che il mio Redentore è vivo?
Dopo che questo mio corpo sarà distrutto?
Vedrò Dio?i miei occhi lo contempleranno? (cfr. Gb 19, 1.23-27).

?Se siamo morti con Cristo, predica San Paolo, crediamo che anche vivremo con lui, sapendo che Cristo risuscitato dai morti non muore più; la morte non ha più potere su di lui? (cfr. Rm 6, 8-9).
Quante volte don Lionello ha sostenuto con la sua predicazione la fede dei suoi nella vita divina partecipataci nel Battesimo: una vita che va al di là della morte. Oggi, accompagnato dalla fede dei suoi parrocchiani che lo hanno preceduto in paradiso, si presenta davanti a Dio rivestito della luce della Risurrezione.

4. Il Vangelo ha proclamato la morte e la risurrezione di Gesù. Esse, per un credente, non sono un avvenimento, terribile e commovente, che appartenga solo al passato. Gesù è il risorto, è il vivente, è ?oggi?: le nostre sofferenze sono le sue, la stessa nostra morte è la sua. Proprio per questo la morte del credente, come quella di Gesù, non è la fine, ma la ?pasqua?, un passaggio da questo mondo al Padre. E? quindi, la morte ?in Cristo? del credente, un ingresso luminoso nella vita che trasforma il dolore in gioia, com?è della donna che partorisce. Essa, quando ha dato alla luce un figlio, non si ricorda più delle doglie del parto, anzi anche quelle si trasformano in felicità.

5. Viviamo con fede questo momento di congedo: esso è quasi una ?redditio fidei? della comunità che, consegnando il suo parroco al Signore, confessa la fede a cui lui l?ha generata.
Don Lionello ha voluto che questa chiesa fosse dedicata a Santa Maria della Pace: la Madonna lo accolga ora in paradiso, insieme agli angeli e ai Santi; interceda presso il Padre perché alla parrocchia e alle sue famiglie sia conservato il dono della pace; interceda presso il Signore anche per la pace nel mondo, in questi momenti di drammatico turbamento.

Don Lionello, ricordati di noi: del Patriarca Angelo, della tua comunità, del Seminario e del grande bisogno di vocazioni della nostra Chiesa di Venezia.

Ai familiari e ai parenti, e alla Comunità di Santa Maria della Pace e a don Liviano e a don Carlo, vadano le condoglianze del nostro Patriarca Angelo e dell?intera Chiesa di Venezia.
A quanti gli sono stati vicini ? penso, oltre ai sacerdoti della Bissuola, a quelli di Caorle e di Carpendo ? e a coloro che lo hanno accompagnato nella sua ultima malattia, ai familiari che lo hanno accolto in casa, vada la più grande riconoscenza di tutti noi.