Omelia ai funerali di mons. Ermenegildo Fusaro (Venezia, 9 settembre 2002)
09-02-2002

AI FUNERALI DI MONS. ERMENEGILDO FUSARO

 

Venezia, chiesa di S. Rocco, 9 febbraio 2002

 

 

Carissimi,

 

 

1. anche Mons. Fusaro ci ha lasciato dopo una breve degenza in ospedale, ed è ritornato alla Casa del Padre.

 

E’ scomparsa così una figura caratteristica del nostro presbiterio; un sacerdote esemplare, innamorato del suo essere prete e delle cose belle e significative che il Signore gli ha concesso di fare.

 

Ordinato dal Patriarca Piazza nel 1938, dopo un breve periodo di cura d’anime a Catene di Chirignago, si è dedicato all’insegnamento e alla cura di diverse associazioni cattoliche. Fu per 11 anni Vicario di S. Samuele e, dal 1953, Cappellano della Scuola Grande di S. Rocco e Rettore della chiesa omonima.

 

 

Predicatore forbito e caloroso, ha vissuto un momento di grande passione nella ‘peregrinatio Mariae’ del ’49: devotissimo della Santa Madre di Gesù, la predicò con entusiasmo a tutta la Diocesi. Si è poi identificato col suo ministero a San Rocco e ne ha curato la devozione con dedizione encomiabile.

 

Fu anche un innamorato della natura e di tutte le creature di Dio, che volle proteggere dalla noncuranza dell’uomo.

 

Oggi lo piangiamo con affettuosa simpatia.

 

 

In ascolto della Parola di Dio appena proclamata

 

 

2. La morte di un fratello è sempre un evento che deve interpellarci personalmente.

 

Il profeta Isaia (25,7-9) ci assicura che verrà giorno in cui il Signore Dio eliminerà la morte per sempre e asciugherà le lacrime sul volto di ogni uomo. Il Signore infatti è ‘amante della vita’ e il suo ‘spirito incorruttibile è in tutte le cose’ (Sap 11,26 ‘ 12,1). Per darci una vita che non perisce il Signore è morto sulla croce ed è risorto.

 

A sua volta l’apostolo Paolo, nella lettera ai Romani (5,5-11), ci offre un grande motivo di speranza: ‘Mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi”. E insiste: ‘Dio dimostra il suo amore verso di noi, perché, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi’.

 

L’amore di Dio, infatti, rivelatosi a noi in Cristo Gesù, non è la risposta ai nostri meriti, ma è assolutamente gratuito; anzi anticipa e rende possibile anche la collaborazione della nostra libertà.

 

 

Nella parabola delle vergini (Mt 23, 1-13) che vanno incontro allo sposo con le lampade accese, Gesù proclama il senso e la responsabilità del tempo che ci viene donato di vivere. Noi non sappiamo quando verrà lo sposo: dobbiamo attenderlo, pronti, con le lampade fornite di olio.

 

Tale è la vita cristiana; un andare incontro al Signore, ascoltando la sua voce e praticando la sua Parola. Noi dobbiamo attenderlo, perché Lui dà pienezza alla nostra vita di figli di Dio.

 

 

Un commiato nella fede

 

 

3. Mons. Fusaro, nella esemplarità della sua lunga vita di prete, si è sforzato di vivere in questo orizzonte: sostenuto dalla celebrazione quotidiana dell’Eucaristia per 64 anni e dalla passione per la predicazione della Parola di Dio. Egli ha servito il Signore con tutte le energie che la vita gli aveva dato.

 

Ora riposa nella pace, in attesa del giorno in cui anche il nostro corpo risorgerà.

 

La liturgia dei defunti è tessuta di invocazioni che aprono orizzonti di grande speranza:

 

 

‘In Paradiso ti accompagnino gli angeli,

 

al tuo arrivo ti accolgano i martiri

 

e ti conducano nella santa Gerusalemme’.

 

 

Ancora: ‘Ti accolga il coro degli angeli,

 

e con Lazzaro, povero in terra,

 

tu possa godere il riposo eterno del cielo’.

 

 

Risuonano poi le grandiose parole di Gesù, fondamento della nostra fede:

 

 

‘Io sono la risurrezione e la vita.

 

Chi crede in me, anche se muore, vivrà;

 

e chiunque vive e crede in me,

 

non morirà in eterno’.

 

 

La Santa Madre di Gesù, che Mons. Fusaro ha amato e fatto conoscere, certamente gli è andata incontro e lo, ha condotto a Gesù; e Gesù, festoso, lo ha condotto al Padre. Con la Vergine gli è andato incontro San Rocco.

 

Noi oggi preghiamo per lui, perché il Padre lo accolga fra le sue braccia di misericordia .E lui preghi per noi perché, vivendo da fedeli discepoli, siamo sempre pronti all’incontro con il Signore.

 

Preghi per la sua Chiesa di Venezia, che si prepara nella fede ad accogliere il suo nuovo pastore. Preghi per il seminario e ottenga dal Signore quelle vocazioni al presbiterato di cui la nostra Chiesa ha tanto bisogno.

 

Ringrazio le persone che hanno seguito Mons. Fusaro assistendolo in vita e, particolarmente, nella sua malattia. Ringrazio la Scuola Grande di S. Rocco per la devozione e il rispetto di cui lo ha sempre circondato.

 

Al fratello, ai cognati e nipoti le condoglianze più sincere mie e della Chiesa di Venezia.