Lettera del Patriarca Francesco Moraglia in occasione della Festa della Madonna della Salute 2020
Carissimi,
ci apprestiamo a vivere la Festa della Madonna della Salute, che – col Santissimo Redentore e san Marco Evangelista – è la festa veneziana per eccellenza, mentre la nostra vita quotidiana è condizionata sempre più pesantemente dalla pandemia in atto, con i suoi effetti drammatici per tante persone, famiglie, realtà imprenditoriali e sociali.
Non sarà possibile celebrare questi giorni secondo le consuete modalità ma, comunque, desideriamo viverli al meglio e con motivazioni ancora più forti. La Madonna della Salute è festa molto sentita anche tra le genti del Veneto e di tutto il Nordest. Oggi la tragica pandemia in atto ci richiama all’essenziale, alle radici della nostra fede.
Quattro secoli fa, era il 1630, il Senato della Repubblica stabilì che per il futuro – da quell’anno in poi – s’invocasse con pellegrinaggio pubblico la materna protezione della Vergine Madre, sciogliendo il solenne voto.
Sappiamo che la salute è la somma di molteplici fattori: fisici e psichici ma, soprattutto, spirituali, compresa la concordia sociale, frutto della giustizia. Infine è essenziale sperare in una vita dignitosa per le famiglie, i bambini, gli anziani, i malati e i giovani stanchi di precarietà e legittimamente desiderosi di veder realizzati i propri progetti.
Noi, in questo tribolato 2020, guardiamo a Lei come fecero quattro secoli fa i nostri progenitori; Lei è la vera Capitana da mar che domina la città e vigila su tutti noi dal punto più elevato della cupola della Basilica sita in Punta della Dogana, nelle prospicienze del bacino di san Marco.
Quest’anno il grande pellegrinaggio di popolo all’icona della Madonna della Salute – la “Mesopanditissa” – dovrà essere perlopiù vissuto spiritualmente e “a distanza”, ma ciò non farà venir meno il senso intimo del pellegrinare; anzi, richiederà una fede più viva e una partecipazione più intensa.
Vivremo i diversi momenti della Festa come è stato possibile pensarli e predisporli – in accordo con la Prefettura e l’Amministrazione Comunale -, volendo rispettare le norme sanitarie e di sicurezza che desideriamo osservare con coscienza e rispetto del bene comune.
Nel giorno della Festa – sabato 21 novembre – alle ore 11.00, portando nel cuore le intenzioni di tutti voi, avrò la gioia di presiedere il solenne Pontificale in Basilica. Vi parteciperanno le autorità e un ristretto numero di persone in rappresentanza di tutti. La celebrazione sarà comunque trasmessa in diretta televisiva (Antenna Tre) e social (Gente Veneta) così che ognuno potrà unirsi spiritualmente. Al termine, alle ore 12.00, seguirà la recita della preghiera mariana dell’Angelus e la benedizione della città e delle terre venete dal sagrato della Basilica.
È stato ridotto il numero delle Sante Messe celebrate in Basilica, per cui, oltre al Pontificale, ve ne saranno solamente due: la prima, alle ore 6.00, con la partecipazione della comunità del Seminario che, nella preghiera e nel sacrificio eucaristico, porterà le necessità e le intenzioni e le sofferenze della nostra gente; la seconda, alle ore 19.30, con una piccola rappresentanza di fedeli dei vari sestieri della città storica che presenzierà e parteciperà a nome di tutti voi.
In ogni celebrazione saranno ricordati, in modo particolarissimo, coloro che sono deceduti a causa del Covid-19, i loro familiari, i medici, gli infermieri, i volontari e quanti devono farsi carico delle decisioni politiche.
Anche il tradizionale e gioioso pellegrinaggio dei giovani che si svolge alla vigilia della Festa sarà adattato alla situazione che viviamo e consisterà nella recita del Santo Rosario, in Basilica, la sera di venerdì 20 novembre, insieme ad un piccolo gruppo di giovani anche loro presenti in rappresentanza di tutti i coetanei.
Le condizioni attuali ci portano, così, a celebrare la Festa in modo diverso, ma non meno sentito, più “capillare” e “diffuso”. Per questo è stato chiesto a Papa Francesco – attraverso la Penitenzieria Apostolica – il dono dell’Indulgenza plenaria, alle consuete condizioni, a chi parteciperà attraverso i mezzi di comunicazione al Pontificale di sabato 21 e a tutti i fedeli che visiteranno chiese parrocchiali o rettoriali, santuari o cappelle (degli ospedali, delle case di cura o residenza per anziani e delle carceri) situate nel territorio del Patriarcato di Venezia, dal 19 al 22 novembre prossimi. Tale indulgenza viene estesa anche a chi – anziano o ammalato – non potrà uscire di casa (e a chi li assiste) ma si unirà spiritualmente nella preghiera del Santo Rosario.
Siamo veramente grati al Santo Padre che concede a tutti coloro che lo desiderano tale dono. Chiedo ai parroci, ai rettori di chiese e a tutti i sacerdoti di portare a conoscenza dei fedeli la possibilità di ricevere la speciale grazia dell’Indulgenza e, quindi, il perdono e la misericordia di Dio.
Nessuno è o si senta escluso dalla Festa, soprattutto in un anno così drammatico. Anzi, facciamo in modo che, per tutti, sia motivo di beneficio spirituale, in grado di accrescere la fede, la carità e la speranza delle nostre comunità e di tutta la nostra gente.
La Madonna della Salute, nostra Capitana da mar, non ci lascia mai soli e continua a vegliare da quattro secoli sulla città di Venezia e tutti gli uomini e donne di buona volontà. Sia Lei a guidarci e a proteggerci anche in questi momenti, indicandoci la via di Dio che passa sempre per Gesù, il Santissimo Redentore.
La nostra amata Madonna della Salute ci mostri la luce in fondo al tunnel, rendendoci forti nel cammino della vita fino a Suo Figlio Gesù e, per la sua amorevole intercessione, Dio ci benedica.
Buona Festa della Madonna della Salute!
Venezia, 15 novembre 2020
+ Francesco, patriarca