IV Simposio “Religione, scienza, ambiente”
INTERVENTI AL SIMPOSIO
?Lo scambio un vero e proprio dono del Signore?
Il saluto del Santo Padre nella seduta conclusiva
«Santità,
sono lieto di inviarLe il mio saluto cordiale, che estendo volentieri alle personalità religiose e civili, ai congressisti, e a tutti coloro che sono radunati nella Sala degli Scrutini del Palazzo Ducale di Venezia per la seduta conclusiva del IV Simposio ecologico, promosso dal Patriarcato Ecumenico e dedicato al tema: Il Mare Adriatico: Mare a rischio – Unità di Intenti.
Questo collegamento, grazie al quale possiamo firmare congiuntamente la “Dichiarazione” finale del Simposio, dà voce a quell’unità di intenti che il tema stesso dell’evento ha evocato.
Il nostro incontro, anche se a distanza, ci permette di esprimere insieme la comune volontà di salvaguardare la creazione, di affiancare e sostenere ogni iniziativa che valga ad abbellire, sanare, preservare questa terra, che Dio ci ha donato affinché la custodiamo con saggezza e amore.
Il nostro incontro di oggi si colloca a breve distanza da quello di Assisi, dove in gennaio ho promosso una Giornata di Preghiera per la Pace nel Mondo. La Santità Vostra ha risposto allora all?appello ed ha avuto la cortesia di parteciparvi. Oggi, sono Io che ho il piacere di unirmi a Lei per questo atto significativo. Ritengo che questi nostri scambi siano veri e propri doni del Signore, il Quale ci indica così che lo spirito di collaborazione è capace di trovare espressioni nuove per dare solidità e concretezza a quella testimonianza di comunione che il mondo attende da noi».
?Chiamati ad un cambiamento?
Dalla relazione finale del Patriarca Bartolomeo
«Sacrifice is primarily a spiritual issue and less an economic one. In speaking about sacrifice, we are talking about an issue that is not technological but ethical. Indeed, environmental ethics is specifically a central theme of this present symposium. We often refer to an environmental crisis; but the real crisis lies not in the environment but in the human heart. The fundamental problem is to be found not outside but inside ourselves, not in the ecosystem but in the way we think.
The root cause of all our difficulties consists in human selfishness and human sin. What is asked of us is not greater technological skill but deeper repentance, metanoia, in the literal sense of the Greek word, which signifies ?change of mind.? The root cause of our environmental sin lies in our self-centeredness and in the mistaken order of values, which we inherit and accept without any critical evaluation. We need a new way of thinking about our own selves, about our relationship with the world and with God. Without this revolutionary ?change of mind,? all our conservation projects, however well-intentioned, will remain ultimately ineffective».
?Il legame creato-Creatore?
L?intervento del Patriarca Scola al Simposio
«Essendo ?uno di anima e di corpo? (Gaudium et Spes 14), l?uomo è destinato ad interagire con il cosmo. Egli – proprio in forza della sua costitutiva unità duale: è una persona in relazione – è chiamato a vivere tale interazione non soltanto come individuo, ma in solido con tutte le comunità cui appartiene, all?interno del variegato mosaico di popoli e nazioni che arricchiscono la famiglia umana. Solo ad uno sguardo superficiale l?ambiente può apparire come un contenitore estrinseco alla vita degli uomini e alla loro convivenza. Al contrario esso è spazio abitato e tempo vissuto poiché, in quanto prolungamento del corpo personale e sociale, diventa espressione di tutta la persona e di tutta la società. È nell?ambiente che prende volto la storia edificata dall?intreccio delle vicende personali e comunitarie di uomini e popoli, soggetti generatori di civiltà, arte e cultura (?) Proprio per la loro capacità di riconoscere il legame che unisce il creato al Creatore ? è questa una prospettiva ben custodita dai tre monoteismi di radice biblica ? gli uomini delle religioni hanno la possibilità di affrontare la delicata questione dell?ambiente e di mettere in guardia le coscienze dei singoli e delle società di fronte a proposte improntate ad un?etica di puro stampo utilitaristico. Anzi le religioni possono significativamente contribuire a superare il trend culturale oggi dominante che, da una parte, riduce tutto il conoscibile all?empiricamente misurabile e, dall?altra, tende a far coincidere il lecito con il ?tecnicamente? possibile. In quest?ottica miope l?ambiente non è più considerato come dimora dell?uomo, ma diventa semplicemente l?oggetto di ogni possibile manipolazione»
IL LUNCH OFFERTO DALLA CHIESA DI VENEZIA IN ONORE DEL PATRIARCA ECUMENICO
?L?unità si paga di persona?
Il saluto del Patriarca di Venezia
«Santità, come ben sapete, questa casa fu per cinque anni la dimora del Patriarca Angelo Giuseppe Roncalli, il Beato Giovanni XXIII, storicamente legato alle Vostre terre anche in forza del ministero pastorale svolto ad Istanbul dal 1934 al 1941, in qualità di Delegato Apostolico. Papa Roncalli, nel discorso di apertura del Concilio Ecumenico Vaticano II, volle far esplicito riferimento al compito di cercare la ?visibile unità nella verità? (Gaudet Mater Ecclesia, in EV 1, 60*) dell?intera famiglia cristiana. Un compito che prima Paolo VI ed ora Giovanni Paolo II hanno assunto con ferma decisione. In esso l?attuale pontefice si sta spendendo fino al limite delle proprie forze. Dalla testimonianza del Successore di Pietro anche noi siamo sospinti su questa impegnativa strada.
Santità, sappiamo bene che non c?è servizio alla visibile unità nella verità che non implichi il pagare di persona. La verità chiama la nostra libertà a coinvolgersi senza riserve. Ecco perché la strada verso l?unità tra i cristiani passa sempre dalla testimonianza (?) Sono sicuro di interpretare anche ciò che alberga nel Vostro cuore se affermo che il convenire a tavola in Vostro onore, insieme ad altri fratelli in Cristo e ai rappresentanti di altre religioni e dell?umana famiglia, non è per noi semplicemente un gesto di cordiale ospitalità. Per noi cristiani l?essere insieme a tavola porta con sé il desiderio di poter un giorno condividere la mensa eucaristica, godendo in pienezza del dono dell?unità che il Signore ha fatto alla Sua Chiesa».
?Che Cristo sia sempre tra di noi!?
Il ringraziamento di Bartolomeo
«Esprimiamo la nostra sincera e profonda gioia per il fatto di trovarci ancora una volta nella magnifica e storica Città di Venezia, cui siamo legati da tanti e forti vincoli di amicizia, di storia, di religione, di civiltà e da vivi ricordi delle nostre precedenti visite (?) Eccellentissimo fratello in Cristo Monsignor Angelo Scola; all?inizio del vostro servizio come Pastore del pio popolo di Dio che è in Venezia e nella sua zona, Vi auguriamo forza ed ispirazione dall?alto, come anche salute e lunga vita, per diventare degno delle sue attese e compiacere a Cristo, Sommo Pastore. L?amore fraterno e la nostra preghiera Vi accompagna sempre. Esprimiamo la nostra convinzione che anche sotto la vostra guida pastorale le relazioni tra Cattolici e Ortodossi qui saranno armoniose e fraterne. Il fratello Metropolita Sig. Gennadios si distingue per la sua prontezza e la sua buona volontà di promuovere queste relazioni e Voi, Eccellenza Reverendissima, avete mostrato le vostre buone intenzioni per ciò già dall?inizio della vostra guida pastorale a Venezia. Vi ringrazio e ci congratuliamo con Lei . L?abbracciamo e benediciamo il vostro gregge. Che Cristo sia sempre tra di noi!».