Intervento del Presidente della Cet all’inaugurazione dell’Anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto (Zelarino, 27 febbraio 2018)
27-02-2018

Tribunale Ecclesiastico Regionale Triveneto

Inaugurazione dell’Anno giudiziario (Zelarino, 27 febbraio 2018)

Intervento del Presidente della CET Francesco Moraglia

 

Eccellenze Reverendissime,

Signor Vicario Giudiziale, Vicari Giudiziali Aggiunti,

Giudici, Difensori del Vincolo, Avvocati, Notai,

Personale Amministrativo e Tecnico,

Gentili Signore e Signori,

la struttura articolata e collaudata dal tempo dei tribunali ecclesiastici regionali italiani si è mostrata ancora una volta – nel confronto con le esigenze del motu proprio Mitis Iudex Dominus Jesus – uno strumento sufficientemente flessibile e capace di dare risposte non solo rigorosamente fondate secondo il diritto ma anche realmente pastorali.

Lo sforzo che, come Vescovi del Triveneto, abbiamo chiesto al Vicario Giudiziale monsignor Adolfo Zambon e, con lui, agli altri operatori del TERT, che qui desidero vivamente ringraziare per l’impegno e la professionalità espresse, è stato quello di entrare nella logica del motu proprio per individuarne i punti cardine e tradurli nella concretezza di una situazione – quella italiana – che, anche soltanto per numero e dimensione delle Diocesi, è diversa da quella generale nel mondo, esigendo così risposte meditatamente calibrate secondo le esigenze del diritto.

Il TERT, grazie anche alla ormai consolidata presenza di sedi istruttorie in diverse zone del Triveneto, è vicino ai fedeli – e alle loro legittime esigenze – che si rivolgono a noi Vescovi per sottoporre il loro matrimonio al giudizio della Chiesa. Una vicinanza, quindi, che si realizza anche nella realtà delle distanze spaziali che si cerca, in ogni modo, di ridurre.

Tale vicinanza poi si fa ancor più concreta e personale nell’effettivo riferimenti ai Vescovi di ciascuna Diocesi, esigenza generale del processo matrimoniale, pur maggiormente sottolineata per quelle cause che vengono giudicate col processo cosiddetto “più breve”.

Tutto questo si declina, inoltre, in una grande attenzione per le ferite delle persone nella volontà e capacità di accompagnarle, impegnandosi a ridurre i tempi processuali, nello sforzo di esaurire le cause pregresse e contenendo nel modo più significativo possibile i costi.

Proprio la struttura regionale del nostro Tribunale ecclesiastico è stata una risorsa importante – e per certi aspetti decisiva – per poter tradurre il dettato normativo del motu proprio Mitis Iudex Dominus Jesus in scelte operative che ne esprimessero – nel concreto e in modo efficace per il nostro territorio – la mens stessa.

Il TERT esprime così un servizio giuridico che si è mostrato una vero servizio per una saggia e concreta pastorale del matrimonio, anche di quello più ferito.

Per questo – come Moderatore del Tribunale  e anche a nome dei confratelli Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto – sento di poter esprimere compiacimento e vera gratitudine, incoraggiando il Vicario Giudiziale monsignor Zambon e, con lui, tutti quanti operano nel Tribunale a proseguire lungo la strada intrapresa, curando sempre la formazione anche spirituale e pastorale di tutti gli operatori perché sempre più appaia con chiarezza che ogni atto del nostro Tribunale si compie in spirito di vero servizio alla comunità ecclesiale, convocata da Cristo Gesù e affidata alla guida degli apostoli e di noi loro successori.

Con questo spirito di riconoscenza e incoraggiamento – invocando la protezione della Beata Vergine Maria, Madre del Mitis Iudex Dominus Jesus e l’intercessione dei santi Raimondo di Peñafort e Alfonso Maria de’ Liguori – dichiaro ufficialmente aperto l’anno giudiziale del TERT.