Intervento all'incontro con politici e amministratori del Polesine: 'Quale collaborazione stabilire tra i responsabili del mondo del lavoro per superare l'attuale crisi economica?' (21 gennaio 2013)
23-01-2013

Incontro con politici e amministratori del Polesine

 

sul tema ‘Quale collaborazione stabilire tra i

 

responsabili del mondo del lavoro per superare

 

l’attuale crisi economica?’ (Rovigo, 21 gennaio 2013)

 

 

Intervento di mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia

 

 

 

 

1.      Introduzione

 

 

Il taglio dato a questa conversazione – ‘Quale collaborazione stabilire tra i responsabili del mondo del lavoro per superare l’attuale crisi economica?’ – è di tipo antropologico e culturale, secondo i contenuti della dottrina sociale della Chiesa.   

                                                                                                                                                                                                                                                             

 

 Le considerazioni che seguono, quindi, non sono condotte a partire dalla prospettiva del sociologo, dell’economista, del sindacalista, dell’imprenditore o del politico; esse, però, possono offrire spunti per un confronto con i responsabili del mondo del lavoro in vista di una prospettiva comune nei confronti dell’attuale crisi economica secondo la dottrina sociale della Chiesa.

 

 

2.      Dottrina sociale della Chiesa

 

 Mi sembra opportuno, innanzitutto, un richiamo sull’esistenza e sul valore della dottrina sociale della Chiesa.

 

Era il 1961 e, nella lettera enciclica Mater et magistra, Giovanni XXIII così si esprimeva: ‘Riaffermiamo anzitutto che la dottrina sociale cristiana è parte integrante della concezione cristiana della vita‘ (Mater et magistra, n. 206).

 

Dopo la crisi e il travaglio degli anni ’60 e ’70, in cui ne fu addirittura messa in dubbio l’esistenza, Giovanni Paolo II – nell’enciclica Sollecitudo rei socialis – afferma che la dottrina sociale ‘appartiene non al campo dell’ideologia, ma della teologia e specialmente della teologia morale’ (Sollicitudo rei socialis, n. 41).

 

Un testo più articolato sulla dottrina sociale della Chiesa – considerata nel suo rapporto con la ragione, la fede e la politica – lo troviamo nell’enciclica di Benedetto XVI Deus caritas est. ‘La fede – dice il Santo Padre – ha la sua specifica natura d’incontro col Dio vivente’ Ma al contempo essa è una forza purificatrice per la ragione stessa’ la libera dai suoi accecamenti e perciò l’aiuta ad essere meglio se stessa’ È qui che si colloca la dottrina sociale cattolica: essa non vuole conferire potere sullo stato. Neppure vuole imporre la fede’ Vuole semplicemente contribuire alla purificazione della ragione e recare il proprio aiuto per far sì che ciò che è giusto possa, qui e ora, essere riconosciuto e poi anche realizzato‘ (Deus caritas est, n. 28).

 

Benedetto XVI precisa, ancora, che la dottrina sociale della Chiesa argomenta a partire dalla ragione e dal diritto naturale, ossia da quanto è inscritto nell’intimo dell’uomo (legge di natura). Il Santo Padre, poi, sottolinea come la Chiesa non intenda, in alcun modo, entrare nella competizione politica ma, attraverso le argomentazioni della retta ragione, si adoperi per ridestare le energie spirituali senza le quali la giustizia non può farsi strada nella società (cfr. ibidem, n. 28).

 

La dottrina sociale cristiana riveste particolare valore anche per il lavoro che ne è parte rilevante….
(il testo integrale dell’intervento del Patriarca è nel file allegato in calce)