Intervento ai Vespri solenni di Pasqua (Basilica S. Marco - 27 marzo 2005)
27-03-2005

Vespri di Pasqua 2005
San Marco 27 marzo 2005

‘Sono risorto e sono ancora con te’: così iniziava la celebrazione eucaristica di questa mattina.
La risurrezione del Signore è l’evento che cambia la storia. E’ l’evento che sconfigge il male e la morte e riconsegna la storia dell’uomo alla speranza.
Dopo l’epilogo disastroso della vicenda di Gesù, sigillata ormai la sua tomba, ogni fede riposta in lui era crollata. ‘Noi speravamo’, dicevano i due pellegrini incamminati a Emmaus, ‘ma ormai tutto è finito’.
Con il cuore spezzato dal dolore e dall’amore, la mattina del giorno dopo il sabato, alcune donne vanno al sepolcro con gli aromi, per imbalsamare il corpo del Signore e trovano la tomba aperta e un angelo che dice loro: ‘Perché cercate fra i morti colui che è vivo? E’ risorto, non è qui. Ricordate ciò che vi aveva detto quando era ancora in Galilea”.
Alla sera di quello stesso giorno Gesù risorto apparirà agli undici raccolti insieme nel cenacolo; ma era già apparso a Maria di Magdala e ai due discepoli che, amareggiati e delusi, stavano abbandonando ala Città.

Noi crediamo che tutta la salvezza per noi e per il mondo viene dal Crocifisso che il Padre ha glorificato, risuscitandolo dai morti. La Risurrezione fa luce su tutto quello che Gesù ha detto e ha fatto: è il sigillo del Padre posto sulla sua persona e la sua opera. E’ il fondamento di ogni nostra speranza: noi ora sappiamo che il male e la morte non sono l’ultima parola sull’uomo e sulla sua storia: Il Risorto ha vinto il male e ha sconfitto la morte. Proprio per questo la Pasqua è la ragione della nostra speranza.
Un speranza attiva, che si fa impegno di fedeltà alle parole e all’esempio del Signore Gesù, si fa solidarietà nei confronti del fratello bisognoso (‘Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se vi amerete gli uni gli altri, come io vi ho amati”), si fa anche coraggiosa testimonianza: ‘Mi sarete testimoni”.

E’ giusto domandarci: il Risorto è apparso anche a sua Madre? I Vangeli tacciono su questo. E questo ci porta a pensare alla vita di Maria, così grande e così umile, avvolta nella fede. Quando, dopo la morte di Gesù, tutti hanno scrollato il capo nell’amarezza e nella delusione, Maria silenziosamente ha continuato a credere: Lei sola, immagine e profezia della Chiesa, ha mantenuta accesa la fiamma. Maria ha creduto anche senza vedere.
Andremo noi, a conclusione di questa nostro vespro, a cantarle: ‘Alleluia! Gesù, che tu hai portato in grembo, è risorto e rimarrà sempre con noi’.

E tu, Santa Madre di Gesù, prega per noi: prega per chi muore e per chi soffre, per chi cerca il Signore e dice di non trovarlo; prega per chi cammina su strade lontane: ma Gesù è morto per lui!. Prega perché questo giorno che ha fatto il Signore, possa avvolgere con la sua luce tutti gli uomini, che Dio Padre vuole salvi nel Figlio suo Gesù Cristo.