Intervento ai funerali di don Ferruccio Gavagnin (9 novembre 2009)
09-11-2009

Chiesa di S. pantalon

 

Venezia, 9 novembre 2009

 

 

Funerali di Don Ferruccio Gavagnin

 

 

Intervento del Cardinale Marco Cè, Patriarca emerito

 

 

 

 

Don Ferruccio Gavagnin ci ha lasciato nelle prime ore di giovedì scorso ed è entrato nella luce della Pasqua del Signore: dopo una lunga, dolorosa prova, segnata da varie degenze in ospedale, ma vissuta per lo più fra le mura di casa, accanto alla sua bella chiesa e fra quella gente che lui tanto amava, senza la quale non avrebbe potuto vivere.

 

Così ci ha lasciato una bella, caratteristica figura di prete veneziano: un prete buono, un parroco molto amato, dotato di una straordinaria capacità di rapporto con tutti: bambini, giovani e adulti, gente dotta e gente del popolo. Un dono singolare del Signore!

 

Era facile, andando o venendo da Piazzale Roma, passando per Rio Novo, vedere don Ferruccio in campo, davanti alla sua chiesa, o incontrarlo nella Crosera di San Pantalon, che conversava con la gente. Conosceva tutto di tutti e abbordava tutti con la semplicità di un familiare.

 

Certo non era l’uomo dei programmi pastorali o dall’oratoria brillante, ma un prete che, con cristiana simpatia, andava al cuore e conquistava. La sua chiesa e la sua celebrazione eucaristica domenicale erano molto frequentate.

 

Veneziano di San Zaccaria, fu ordinato prete nell’ottobre del 1953 dal Patriarca Angelo Giuseppe Roncalli. Il suo curriculum conosce un servizio pastorale a S.Luca, ai Gesuati, dal ’57 al ’63 a S.Nicolò dei Mendicoli, poi per qualche anno Cappellano corale, responsabile della sacrestia a San Marco e per qualche mese parroco a S. Maria Goretti; finalmente, dal marzo del ’68 fino alla morte, per 41 anni, parroco a San Pantalon. E così si comprende il suo attaccamento alla parrocchia, diventata ormai la sua famiglia.

 

Fu, tra l’altro, anche Assistente spirituale degli Addetti al culto e delle Familiari del Clero e Primo Procuratore di chiesa della Scuola Grande di San Rocco, portando, in ogni incarico che gli veniva affidato, la sua umile disponibilità e il suo buon cuore. Fu anche cappellano dei Vigili Urbani e dei Vigili del Fuoco coi quali, anche per la vicinanza territoriale, aveva intrecciato un rapporto familiare, di vera amicizia.

 

Ora Don Ferruccio è ritornato alla casa del Padre. Lo ricorderemo come un uomo di Dio che ha onorato il suo sacerdozio e lo ha realizzato soprattutto amando coloro che incontrava sulla sua strada e facendo loro sentire che li amava.

 

Don Ferruccio, nella sua lunga infermità, è stato seguito con amore da una persona che aveva cura di lui: ad essa va la nostra riconoscenza. Vogliamo anche ricordare e ringraziare gli amici che non l’hanno mai lasciato solo.

 

Ai fratelli, ai familiari e all’intera comunità di San Pantalon le più sentite condoglianze dei confratelli presbiteri dell’intero Patriarcato.