Indirizzo di saluto del Patriarca nella solennità di S. Marco (Venezia, 25 aprile 2005)
25-04-2005

BASILICA PATRIARCALE DI SAN MARCO EVANGELISTA

INDIRIZZO DI SALUTO
DEL CARDINALE PATRIARCA ANGELO SCOLA
IN OCCASIONE DELLA
SOLENNITÀ DI SAN MARCO EVANGELISTA, PATRONO DI VENEZIA E DELLE GENTI VENETE

Venezia, 25 aprile 2005

1. «Stet firma et usque floreat pax alma et alma caritas» (una pace santa, un amore perfetto si consolidino e fioriscano per sempre). La preghiera che rivolgiamo con fervore al Santo Patrono della città di Venezia e di tutte le Genti Venete, possiede per noi quest’anno almeno tre speciali intenzioni.

2. La Solennità di San Marco chiude questo straordinario mese di aprile. In esso si è manifestata, in modo speciale, la gloria di Dio attraverso l’umanità crocifissa e risorta di Gesù Cristo. La Sua umanità, non dimentichiamolo, è la nostra stessa umanità: «Et homo factus est». E l’umanità è sempre fatta di dolore e di gioia. Abbiamo pianto, commossi, la dipartita dell’amato Papa Giovanni Paolo II. L’ha mostrato l’universale testimonianza di persone di ogni età, lingua, ceto e razza. Ma il dolore per la morte di un autentico uomo di Dio e di un padre di tutta la famiglia dei popoli, subito si è tinto della gloria del Risorto.
Abbiamo poi trepidato e gioito per la scelta di Benedetto XVI che lo Spirito, assecondato dal Collegio dei Cardinali, ha compiuto. Scelta confermata dalla calorosa accoglienza del popolo di Dio. Joseph Ratzinger è figlio della solida fede del popolo bavarese, è acuto conoscitore del pensiero di Cristo e degli uomini. In particolare di noi uomini post moderni, non più figli delle utopie ma impegnati nel drammatico ed esaltante travaglio con cui gli uomini di oggi perseguono il desiderio di compimento pieno e la libertà. «La Chiesa è viva» ci ha detto ieri il Papa. L’abbiamo di recente toccato con mano anche a Venezia con l’Assemblea ecclesiale in vista della Visita pastorale.

3. Di pace e di amore, per cui preghiamo il Santo evangelista, ha bisogno non solo il Popolo santo di Dio, ma tutto il popolo di Venezia e tutte le Genti Venete. Pace ed amore perseguono credenti e non credenti. E la singolare coincidenza della Festa di San Marco con il 25 Aprile, che vogliamo onorare quale espressione di libertà per tutti i cittadini, ne è ulteriore conferma.
In questo contesto la nostra seconda intenzione di preghiera è a sostegno di tutte le autorità civili, in modo particolare del Signor Sindaco e del Presidente della Regione del Veneto, cui proprio in questi giorni il popolo ha conferito il mandato. Alla nostra preghiera, che assicuriamo incessante, si accompagna l’augurio più sincero che sgorga con naturalezza dalla convinzione dei cristiani che «non c’è autorità che non venga da Dio» (Rm 13, 1). La loro azione possa essere risposta efficace ai bisogni che travagliano le nostre comunità. Servendo il popolo con oggettivo riferimento alla legge di Dio, siamo certi che essi sapranno individuare le strade per superare sterili dialettiche e trovare le vie dialogiche della politica alta, quella del ‘compromesso nobile’. Essi lo debbono all’ ‘arbitro sovrano’, cioè al popolo, in ogni singolo e in tutti i corpi intermedi. Di costruttiva collaborazione tra tutte le autorità istituzionali ha un bisogno peculiare la nostra amata Venezia, così drammaticamente bella e fragile. Nel rispetto del libero confronto tra le forze politiche, la collaborazione istituzionale dovrà impegnarsi alla soluzione di problemi ormai annosi per il bene della città lagunare e della terraferma. Né dovranno mancare coraggio ed inventiva. E tutti i cittadini, i gruppi, le associazioni di ogni ordine e grado dovranno fare a gara per far prevalere su tutto il bene essere del nostro popolo. Rispondendo alla vocazione di Venezia come città dell’umanità dobbiamo superare particolarismi e interessi settoriali, perché la vita buona, fatta di quella pace e di quell’amore che oggi invochiamo da San Marco, non è possibile senza un buon governo.

4. Infine la nostra intenzione di preghiera è per Te, carissimo Cardinale Marco. Amato dal nostro popolo per i tanti anni da cui servi la Tua Chiesa, sei ormai divenuto anche per me amico caro, vero fratello maggiore in Gesù Cristo. Nel Tuo giorno onomastico, nella straordinaria ricorrenza del 35° di Ordinazione episcopale, nel Tuo anno genetliaco, Ti rinnoviamo vicinanza e stima. La Vergine Nicopeja, assieme al nostro Patrono, intercedano presso il Padre del Nostro Signore Gesù Cristo perché ogni desiderio di bene che sta al fondo del Tuo cuore possa essere esaudito.

5. «Beate Sancte Marce, Evangelista Domini, subveni supplicanti populo». Accogli, glorioso San Marco, queste speciali intenzioni, così come quelle che ora abitano il cuore di ognuno di noi.
Per esse noi Ti supplichiamo. Amen