Indirizzo di saluto del Patriarca durante l'incontro con Sua Santità Tawadros II (Venezia, 14 maggio 2013)
14-05-2013
 

Incontro con Sua Santità Tawadros II  (Venezia, 14 maggio 2013)

Indirizzo di saluto del Patriarca S. E. mons. Francesco Moraglia

 

 

Santità,  porgo a Lei e agli eminenti vescovi e reverendi sacerdoti che l’accompagnano il più caloroso benvenuto con le parole della fede apostolica: Cristo, il Signore, è veramente risorto!

Il mio pensiero va immediatamente all’intera Chiesa Copta Ortodossa – vescovi, clero, monaci, fedeli – che in Lei, Santità, hanno il loro venerato riferimento. L’evangelista Marco lega in modo particolarissimo la Chiesa d’Alessandria – e tutta la Chiesa Copta Ortodossa – alla Chiesa che è in Venezia e insieme le unisce alla comune fede apostolica.

Non si può sottacere, allora, a tale proposito, che noi oggi celebriamo la festa liturgica di san Mattia Apostolo che fu unito agli Undici, scelto tra quanti avevano vissuto col Signore, proprio per annunciarne la risurrezione. Noi guardiamo alla sede di Marco con venerazione come ad una Chiesa che ha espresso ed esprime una ricca schiera di martiri, di teologi, di santi monaci e di fedeli discepoli di Cristo.

 Anche attraverso gli incontri ecumenici le nostre Chiese sono più vicine: mi riferisco all’incontro di quarant’anni fa tra Papa Paolo VI e Papa Shenouda III, a quello nel febbraio del 2000, al Cairo, tra Papa Giovanni Paolo II e lo stesso Papa Shenouda III e, infine, a quello di venerdì scorso, a Roma, tra Papa Francesco e Vostra Santità.

Quarant’anni fa la comune Dichiarazione di Papa Paolo VI e di Papa Shenouda III fu – come ha ricordato anche recentemente il Santo Padre Francesco – ‘una pietra miliare nel cammino ecumenico, e da essa si sviluppò una Commissione di dialogo teologico tra le nostre Chiese, che ha portato buoni risultati ed ha preparato il terreno per il più ampio dialogo tra la Chiesa cattolica e l’intera famiglia delle Chiese Ortodosse Orientali, che continua con frutto sino ad oggi. In quella solenne Dichiarazione, le nostre Chiese riconoscevano di confessare, in linea con le tradizioni apostoliche, «un’unica fede in un solo Dio Uno e Trino» e la «divinità dell’Unico Figlio Incarnato di Dio [‘] Dio perfetto riguardo alla Sua Divinità e perfetto uomo riguardo alla Sua umanità». Riconoscevano che la vita divina ci viene data e alimentata attraverso i sette sacramenti, e si sentivano associate nella comune venerazione della Madre di Dio‘ (Discorso del Santo Padre Francesco a Sua Santità Tawadros II, 10.5.2013).

San Marco evangelista, così amato e venerato nella veneranda Chiesa di Alessandria e in tutta la Chiesa Copta Ortodossa e nella Chiesa di Venezia, interceda perché si cammini – anche attraverso l’ecumenismo del sangue, quello dei testimoni, che si donano fino all’offerta di sé – verso la piena unità.

Santità, a Lei, e a tutta la Chiesa Copta Ortodossa, la preghiera e l’abbraccio, nella fede apostolica, del Patriarcato di Venezia. La Vergine Nicopeia, nostra madre, ci accompagni sempre. Il Signore è veramente risorto!