Catechesi alla XVII Giornata Mondiale della Gioventù
 Toronto, venerdì 26 luglio 2002
26-07-2002

XVII Giornata Mondiale della Gioventù

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XVII Giornata Mondiale della Gioventù
«Voi siete il sale della terra… Voi siete la luce del mondo»
Toronto

«Lasciatevi riconciliare con Dio» (2Cor 5, 20)
Venerdì 26 luglio 2002

S.E. Mons. Angelo Scola
Patriarca di Venezia

Schema della Catechesi

Premessa: Lasciatevi riconciliare con Dio
Lo state facendo se operate uno scatto di autocoscienza

Infatti ri-conciliare è composto di ri + conciliare, conciliare ancora, da cum ? calare, convocare, chiamare insieme

Re- di nuovo chiamare di nuovo
Insieme: mettere di nuovo insieme chi si era sottratto, tirato via da un rapporto

Estraneità che ci domina a vari livelli è questo sottrarsi

Sono 5 le tappe di questo gesto di riconciliazione che incomincia con la catechesi che si prolunga oggi in altri due momenti: confessione e Via crucis

Primo: peccato sottrarsi, tirarsi via da un rapporto (con colui che ci fa)

Lc 15, 12-13 «Padre dammi la parte che mi spetta? raccolte le sue cose partì»

a. L?esperienza originaria è quella dell?abbandono ad un altro che mi fa e mi custodisce.
Bambino/mamma
Adamo/Eva è un Paradiso
Accetti di essere di un altro e ti compi giardino=piena vita

b. Peccato: pretesa di un compimento senza abbandono
Peccato originale: Diavolo: siete nell?abbandono e siete felici, se mangiate non avete più bisogno neanche di questo abbandono, vi salverete con le vostre mani: le cose non stanno così!

c. Peccato: non-senso, come un pesce che rifiuta l?acqua
Paolo: «C?è in me un desiderio di bene ma non ho la capacità di ottenerlo: infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Chi mi libererà da questo corpo di morte?»

Secondo: L?esito del peccato: la solitudine ?cattiva?

a. Se mi tiro via, mi separo, entro in solitudine
Auto-soteria = separatezza
Taglio i ponti con la realtà

b. Questa solitudine è sempre cattiva
Rapporto con la ragazza
Dostoewskij

Genialmente intuendolo Dostoewskij segna fin dal nome con lo stigma diabolico il protagonista del suo romanzo Delitto e castigo. Egli si chiama Raskolnikov da raskol, che significa scisma, isolamento, separazione. Sentite come lo presenta in una sua lettera l’autore: «Un giovane, espulso dall’università, piccolo borghese di origine, il quale vive in estrema miseria, per leggerezza, per instabilità di concezioni, abbandonandosi ad alcune idee astratte [per l’appunto separate, divise dalla realtà..!] ha deciso di uccidere una vecchia usuraia». Egli – inebriato dalla vertigine della propria libertà – ha lucidamente scelto di trasgredire il precetto fondamentale dell’inviolabilità della vita per dimostrare che il vero uomo (il superuomo) è al di sopra di ogni legge e regola. Ma la sua sicurezza s’infrange proprio nel momento in cui s’innamora di Sonja, una ragazzina che, nonostante si sia lasciata portare alla prostituzione per mantenere il padre ubriacone e la numerosa famiglia, continua ad impersonare l’abnegazione e la donazione di sé senza riserve. A un certo punto ella dice a Raskolnikov: «In tutto il mondo non c’è nessuno più infelice, più solo di te!». Sempre, quando pecchiamo, siamo soli ed infelici. È talmente infelice Raskolnikov – ecco una tesi fondamentale del romanzo – che non riesce più a sopportare questa solitudine cattiva e va egli stesso a consegnarsi alla giustizia per sfuggire a questo supplizio, più terribile del carcere: ha bisogno di ritrovare gli altri.

Caino: smania di apparire più grande, mitezza e abbandono, Abele = ingiustizia
Davide: desiderio incorretto amore = omicidio
Pietro
Catena ininterrotta fino a noi: desiderio destinato al Padre si concentra su una persona od una cosa come se fossero tutto; le separo dal tutto
Divento schiavo, separato
Salmo miserere: contro di Te, contro Te solo ho peccato

Terzo: Un soprassalto di Misericordia

a. «Mentre eravamo ancora peccatori e nemici Cristo è morto per noi» (Rom 5, 6).
Riceviamo insperata la grazia della misericordia che provoca in noi un soprassalto
Figlio prodigo: quanti salariati in casa di mio Padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame

b. Alla mia libertà si impone un aut-aut
Accettare che il Padre mi riprenda per mano: tutto rinasce
Rifiutarmi scivolando dentro una progressiva chiusura: le amare conseguenze di una solitudine ostinata. È cattiva perché ti fai del male: malinconia, noia, disperazione, superficialità alternativa solo apparente
Il piacere non dura: il passare del tempo lo mostra? (Morte)
La prova ed il sacrificio sono la smentita della posizione estetica (Kierkegaard). Neanche lo stoicismo: l?unica alternativa all?abbandono al Padre (appartenenza) è il nichilismo

Quarto: Liberi per davvero: il sacramento della confessione

a. La misericordia piega la libertà anticipandola: ti aspetta, la misericordia è tale perché sono due braccia aperte per te: il Padre sul terrazzo
b. Il ritmo della libertà che si mobilita per il dono della Misericordia: il sacramento della confessione
i. Pentimento: ?Mi leverò andrò da mio Padre, Padre ho peccato?. Libertà riconosce il limite
ii. Contrizione: (cum-tero, trito insieme) tutte le mie energie vitali unificate (intelligenza, affezione, azione) lasciate frantumare dalla misericordia di Dio. La libertà si lascia giudicare (dolore)
iii. Accusa: (puntuale). Assume pubblicamente la propria responsabilità
iv. Proposito di non peccare più, espia la pena (rimorso). Penitenza espiare la pena
v. Assoluzione e perdono: la libertà è rilanciata in senso pieno nel reale. Dolcezza del perdono: il rimorso se ne va