Messaggio per la Giornata di “Avvenire”
 In Diocesi celebrata il 10 novembre 2002
Messaggio

Parlare del mondo in cui viviamo come di un ‘villaggio globale’ è ormai diventato un luogo comune. Senza dubbio l’elemento che ha contribuito in modo decisivo a produrre tale esito è la sempre più sofisticata capacità dei mass-media di raggiungerci in ogni istante e in qualsiasi angolo della terra. Quello che solo cinquant’anni era inimmaginabile ‘ poter vedere ‘in diretta’ ciò che succede agli antipodi della nostra terra – è oggi alla portata di ogni famiglia. Radio e televisione, in questo senso, sono strumenti privilegiati, il cui ‘potere di informazione’ è difficilmente superabile.

E, tuttavia, né l’una né l’altra sono riuscite ad offuscare il peso del giornale nella vita della nostra società. Esso, infatti, rimane uno insostituibile strumento di informazione per milioni di italiani. Né può essere diversamente. Il giornale infatti, in uno spazio limitato, facilmente fruibile da tutti e in ogni momento della giornata, sa rispondere agli interessi più svariati ‘ dalla politica allo sport, dalla cronaca locale a quella internazionale, dalla letteratura alle scienze’ fino alle più minute informazioni così preziose per lo svolgersi della nostra vita quotidiana ‘ secondo l’inesauribile pluridimensionalità della vita degli uomini. Ma c’è di più: la ‘permanenza della carta’, a differenza di quanto succede con le ‘onde’, rende possibile in modo più acuto ed incisivo un dialogo tra colui che offre l’informazione ed il suo lettore. Mi sembra che proprio a questo livello debba essere riconosciuta al giornale una chance in più rispetto ai più recenti e invasivi mezzi di comunicazione, o ‘ per lo meno – una chance diversa, formativa, oltre che informativa. Il dialogo interpersonale, infatti, si presenta come la strada normale attraverso cui ciascuno di noi si forma un giudizio sulla realtà, teso a rispettarla secondo l’integralità della sua natura. Per questo un articolo di giornale si legge, si rilegge, se ne discute, in una parola: con esso ci si paragona. Nei quotidiani l’editoriale – e a questo proposito mi sembra particolarmente indovinata la scelta del nuovo Avvenire di proporre più editoriali in seconda pagina ‘ così come i vari commenti delle notizie o gli articoli di fondo, costituiscono una preziosa provocazione per quella dimensione irrinunciabile dell’umana ragione che cerca di comprendere il significato di tutto ciò che accade.

E in un mondo come il nostro, tanto sofisticato quanto smarrito o confuso, sappiamo bene quanto sia prezioso un giudizio chiaro, che abbia il coraggio di richiamare alla verità delle cose. In questo Avvenire si presenta come un interlocutore del tutto privilegiato. Esso si propone come una possibilità di approfondire un giudizio sulla realtà a tutto campo proprio a partire della nostra appartenenza alla Chiesa, madre e maestra di umanità. Lo fa nel rispetto della libertà di opinione, mettendo ad obiettivo confronto i diversi punti di vista. Nello stesso tempo è netto sui principi irrinunciabili che, lungi dal bloccare la libertà, la legano al paragone critico e costruttivo.

Se pensiamo, per far qualche esempio oltre che agli Editoriali di Avvenire anche a Catholica ed ad Agorà ci accorgiamo del perché gli opinions leaders gli danno sempre più peso. È una delle voci più libere ed acute nel panorama della stampa del nostro paese.

S.E. Mons. Angelo Scola, Patriarca di Venezia

07-11-2002