MESSAGGIO PER IL NATALE 2001
 

Natale è il giorno in cui tutto ricomincia. Anche dopo l’11 settembre. Anche dopo il 7 ottobre, quando sono iniziati i bombardamenti sull’Afghanistan. Anche se nella terra, dove il Figlio di Dio è apparso, si consuma il no più drammatico alla pace.

Gesù, quando nacque, venne rifiutato. Maria lo diede alla luce in una stalla e lo depose in una mangiatoia. Però, allora come ora, anche nel nostro rifiuto, Gesù ci è stato donato.
E’ questa la lieta notizia del Natale: un Dio che si dona, nella carne d’un bambino, anche nel rifiuto di coloro che Egli follemente ama. E’ questo il fondamento della nostra speranza: una roccia sicura.

Anche nella notte della guerra nasce il Signore. Dio non vuole la guerra del fratello contro il fratello: “Caino, dov’è tuo fratello?”.
Ma il Figlio di Dio fatto uomo, non la guerra, è la definitiva parola di Dio sull’uomo. Da Betlemme altre parole si snodano: giustizia, pace – non c’è pace senza giustizia – e poi misericordia e perdono.
E quell’altra sconvolgente parola: “Avevo fame, avevo freddo, ero forestiero, carcerato e mi avete teso la mano”.
Queste parole fondano la certezza che Dio ha in mano la storia dell’uomo e che l’improbabile speranza di riconciliazione e di pace può diventare possibile. Perché niente è impossibile a Dio.
Per questo Natale è il giorno della speranza.
Anche per l’Afghanistan, per Gerusalemme e l’Africa. Perché in ogni uomo che soffre, che piange, che è rifiutato e che muore, lì c’è Gesù: “‘l’avete fatto a me.”

Ritroveremo a Natale la gioia di chiedere perdono per la cecità con cui abbiamo accettato tante ingiustizie, emarginazioni e discriminazioni?
Ritroveremo la gioia dell’incontro con Gesù – nella sua persona e in ogni uomo – solo se pregheremo come ci ha detto il Papa: pregare e digiunare per spezzare il pane con chi non ne ha. Purificando gli occhi e il corpo dalla pesantezza “carnale” ritroveremo la lucidità dello Spirito che vede le sembianze di Dio nel volto di ogni uomo e donna; senza eccezioni.

A Natale la condivisione con il fratello diventa condivisione con Dio stesso. Colui che ha dato tutto vuol ricevere da te per farti gustare il sapore della felicità vera. E’ più bello dare che ricevere, ha detto Gesù.

Buon Natale! Oggi è nato per noi il Salvatore! Sia pace a tutti.

Marco Card. Cè, Patriarca

21-12-2001