MESSAGGIO PER IL MESE DI OTTOBRE 2001
 

Carissimi,

il mese di ottobre, dedicato dalla pietà popolare alla Santa Madre di Gesù, si apre quest’anno in uno scenario carico di grave preoccupazione, a causa degli eventi drammatici dell’11 settembre.
Quella data ci pesa sul cuore e segnerà per sempre la nostra storia.
Ciò che si riteneva inviolabile non lo è più; ciò che si è verificato a New York può capitare in ogni momento e in ogni luogo. Il fatto più grave dell’11 settembre è l’insicurezza che ci prende tutti: solo se Dio tocca il cuore dell’uomo, ciò che è accaduto non accadrà più, non accadrà a noi.
Nei momenti difficili, di sofferenza e di pericolo, le nostre comunità cristiane si sono sempre rivolte con fiducia a Colei che divenne nostra “Madre” nel mistero dell’Incarnazione e sotto la Croce.
Invito perciò tutte le comunità della nostra Chiesa ad elevare preghiere e suppliche perché il Signore, Padre di tutti gli uomini, sconfigga la violenza e l’ingiustizia, risparmi all’umanità il dramma della violenza e ci doni giorni di serenità e di pace.

Quando, nel deserto, Israele infranse l’Alleanza consegnandosi al culto del vitello d’oro – un gravissimo peccato di rottura con Dio – Mosè si interpose fra Dio e il popolo per intercedere a favore del popolo.
Noi, invocheremo la Madre di Gesù perché interceda per noi, come ha fatto a Cana, e ci ottenga misericordia. Lo faremo soprattutto con la recita del S Rosario: una preghiera che per secoli ha espresso la devozione mariana delle nostre terre.
L’11 ottobre, per la prima volta, celebreremo la memoria liturgica del nostro patriarca, il beato Giovanni XXIII.
Egli, in un momento drammatico di tensione internazionale tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica, quando sembrava imminente lo scoppio di una nuova guerra, invitò il mondo alla preghiera, soprattutto alla recita del S. Rosario: “Questa è l’ora tua, o Maria” disse allora. “A te ci affidò Gesù benedetto nel momento estremo del suo sacrificio di sangue. Noi siamo sicuri del tuo intervento”.

Invito i parroci a sollecitare le comunità ad elevare preghiere perché tutti gli uomini riconoscano Dio Signore della storia. Ci doni Egli la grazia della conversione dei cuori; infonda in noi sentimenti di giustizia e di concordia, perché rifiutiamo radicalmente ogni forma di violenza e sia cancellata dai nostri giorni l’iniquità orrenda del terrorismo.
Lui solo lo può fare e noi, in questo momento, non abbiamo che Lui in cui rifugiarci.

Benedico tutti di cuore.

+ Marco Card. Cè, Patriarca

Venezia, 21 settembre 2001, festa di San Matteo Apostolo

27-09-2001