Venezia, 23 marzo 2009
Carissimi,
la dipartita dell’amato Monsignor Rosolino rappresenta un’ulteriore dolorosa prova per la Chiesa veneziana. Sono vicino in modo particolare alla sorella, al fratello, ai nipoti, a tutti i parenti e conoscenti.
L’opera di Don Rosolino come collaboratore e guida di parrocchie veneziane, soprattutto di San Nicolò dei Mendicoli, così come la cura appassionata di Torcello in qualità di Delegato patriarcale per Santa Maria Assunta e Santa Fosca, sono la testimonianza bella che questo sacerdote veneziano ci lascia in eredità. Né posso tacere l’intensa ricerca storico-artistica di cui ci auguriamo venga raccolta l’eredità.
Un altro sacerdote ci lascia per la casa del Padre. Ne viene un invito, in vista dell’anno sacerdotale provvidenzialmente indetto da Benedetto XVI, di intensificare la preghiera, soprattutto l’Adorazione eucaristica, per le vocazioni. Cresce anche la responsabilità di tutto il presbiterio diocesano per una sempre maggiore unità, così come è forte il richiamo a tutti i fedeli laici ad assumere il compito di testimoni diretti del Santo Evangelo.
Con grave dispiacere sono trattenuto a Roma per il Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana: per questa ragione il giorno 22 aprile p.v. alle ore 9.00 celebrerò in San Marco una Santa Messa per Monsignor Rosolino e per Don Carlo Fassetta.
Nel Signore Vi saluto e Vi benedico