Lettera del Patriarca eletto ai Seminaristi di Venezia (31 gennaio 2012)
Lettera

Francesco Moraglia

 

Patriarca eletto di Venezia

 

 

 

 

                                                                                                            Ai Seminaristi

 

 

Carissimi Seminaristi,

 

mi rivolgo alla comunità del Seminario e a ciascuno di voi nell’attesa di incontrarVi personalmente. Desidero, con queste brevi righe, salutarVi con affetto e insieme attirare la Vostra attenzione su un fatto rilevante per la Vostra formazione. La Provvidenza ha disposto che, nel tempo del Vostro seminario, faceste l’esperienza dell’avvicendarsi, alla guida della diocesi, del Vescovo. Spero non vi sfugga il senso e la specificità di tale circostanza; vi chiedo, anzi, di farne oggetto di riflessione.

 

Il Signore, come ben sapete, parla anche attraverso i fatti e le circostanze che noi, in modo un po’ frettoloso, releghiamo tra le coincidenze. Così, l’avvicendamento del Vescovo alla guida della comunità diocesana – al di là delle persone coinvolte – è un’opportunità che deve aiutare la vostra crescita ecclesiale. La Chiesa è fatta di uomini ed è per gli uomini, ma va sempre oltre il piano umano; allora vivere la Chiesa e il suo mistero – e non solo nella Chiesa – richiede uno sguardo libero e un cuore docile, pienamente disponibile al progetto di Dio. Bisogna imparare questo fin dagli anni della formazione; nel futuro ne starete bene voi e quanti beneficeranno del vostro servizio ecclesiale.

 

Lo sguardo libero e il cuore docile, pienamente disponibile a Dio, appartengono, in maniera particolare, alla linea mariana della Chiesa che, qui, deve illuminare la linea petrina. Gesù risorto, prima di rinnovare il mandato a Pietro, e con lui agli apostoli, chiede – dalla croce – a Maria, la donna-madre, di prendere il discepolo come figlio, affinché, il discepolo-figlio, proprio da Lei, la donna-madre, impari a essere, appunto, vero discepolo del Signore (cfr. Gv 19, 26-27).

 

Certamente la venuta del nuovo pastore è evento che riguarda l’intera Chiesa particolare, e non potrebbe essere altrimenti, ma non vuol dire che non rivesta un significato proprio per chi, in seminario, sta compiendo un cammino ecclesiale di discernimento. Così, per il seminarista, futuro presbitero, l’evento ecclesiale della successione episcopale nella Chiesa particolare deve tradursi in un approfondimento del mistero umano e divino della Chiesa. L’avvicendamento sia quindi occasione d’incamminarvi verso una libertà più grande e un servizio ecclesiale più generoso; in tal modo il vostro sacerdozio sarà vera benedizione per quanti incontrerete. Il momento di transizione che la nostra Chiesa sta vivendo sia, per la comunità del seminario, occasione di crescita e, prima ancora, dono da accogliere.

 

La Madre dell’unico, eterno Sacerdote, vi ottenga un cuore capace di misericordia, ricco di speranza e passione per le anime. Vi benedico con affetto e a presto!

 

 

La Spezia, 31 gennaio 2012

 

 

                                                                    

 

X  Francesco Moraglia,

 

                                                                                                              Patriarca eletto

 

31-01-2012