Venezia, 17 febbraio 2021 – Mercoledì delle Ceneri
Cari confratelli,
col mercoledì delle Ceneri entriamo nel tempo “forte” della Quaresima e ci accingiamo a vivere, insieme alle nostre comunità, un percorso di riconciliazione per celebrare, rinnovati nel cuore, la Pasqua di Risurrezione.
La Parola di Dio, più che mai in queste settimane, deve essere luce ai nostri passi; è l’unica Parola in grado di dare vita alle nostre esistenze provate e affaticate. Tutti desideriamo ritornare ad una vita di relazione e normalità, nelle nostre comunità, dopo l’esperienza della pandemia che, ormai, dura da un anno.
Il nuovo Messale ci consentirà di valorizzare la liturgia e di porre al centro, con nuovo entusiasmo, la celebrazione eucaristica domenicale.
Altri momenti di preghiera possono essere vissuti con le nostre comunità per sostenere un cammino penitenziale di reale conversione attraverso la preghiera, il digiuno, la carità.
“Carità e misericordia – ha ricordato Papa Francesco – sono strettamente legate, perché sono il modo di essere e di agire di Dio: la sua identità e il suo nome” (Papa Francesco, Discorso ai partecipanti al congresso internazionale promosso dal Pontificio Consiglio Cor Unum in occasione dei dieci anni della “Deus caritas est” di Benedetto XVI, 26 febbraio 2016).
La Quaresima, come scrive l’apostolo Paolo, è tempo “favorevole” in cui tutto il popolo di Dio, pastori e fedeli, è chiamato a lasciarsi riconciliare con Dio (cfr. 2Cor 5,20).
Le limitazioni a cui siamo tutt’ora soggetti a causa del Covid non ci permettono di riunirci in assemblee numerose per le celebrazioni penitenziali e ciò va considerato poiché la Quaresima è il tempo privilegiato per ritornare a Dio e, quindi, per celebrare il sacramento della riconciliazione.
Non riduciamoci, quindi, ai giorni immediatamente antecedenti la Settimana Santa.
Riprendo qui le parole rivolte dal Papa ai partecipanti ad un corso promosso dalla Penitenzieria Apostolica: il sacerdote – il confessore – ha “un cuore che sa commuoversi non per sentimentalismo o per mera emotività ma per le viscere di misericordia del Signore!” (Papa Francesco, Discorso ai partecipanti al corso promosso dalla Penitenzieria Apostolica, 28 marzo 2014).
L’invito è di valorizzare il tempo quaresimale, fin dal suo inizio, per offrire a tutti occasioni e celebrazioni penitenziali condivise, ben preparate e partecipate, affinché ci si accosti al sacramento della penitenza sia nella forma della riconciliazione riservata ai singoli penitenti (Rito della penitenza, nn. 41-47), sia nella forma della riconciliazione di più penitenti, con la confessione e assoluzione individuale (Rito della penitenza, nn. 48-50).
Desidero, infine, ricordare che la confessione – secondo una di queste due forme – è richiesta per quanti, in occasione della festa dello scorso Natale, hanno usufruito della celebrazione del sacramento con l’assoluzione generale (senza l’accusa dei peccati gravi al ministro) se, nel frattempo, non hanno potuto accedere al sacramento in forma ordinaria, ossia sottoponendo alla Chiesa i singoli peccati gravi già rimessi.
L’assoluzione impartita in forma generale è concessa in caso di necessità dal vescovo diocesano affinché i fedeli non siano privati, a lungo, del sacramento e – in questo tempo di pandemia – evitino, insieme al ministro, il contagio.
Per tale forma straordinaria sono valide le indicazioni già emanate lo scorso 12 dicembre u.s. I parroci, dopo aver attentamente valutato la situazione, la sottoporranno al Vicario episcopale per la pastorale che ha la facoltà di concedere l’amministrazione del sacramento secondo la modalità straordinaria.
Le celebrazioni, in forma straordinaria, saranno concesse per un periodo di tempo circoscritto, vale a dire fra la V domenica di Quaresima (21 marzo 2021) e la II domenica di Pasqua o “della Divina Misericordia” (11 aprile 2021).
Carissimi, mentre vi ricordo nella preghiera e a mia volta chiedo il vostro ricordo, affido tutti alla nostra carissima Madonna della Salute affinché ci indichi la grazia della conversione facendo fiorire, in ogni comunità, la grazia della Pasqua, il Suo Figlio Gesù Cristo.
+ Francesco, patriarca